La coniugazione dei verbi, nel linguaggio dialettale, è mancante dl tempo futuro.
Per indicare tale tempo:
a) Si fa ricorso alle voci dell'indicativo presente, accompagnate dall’avverbio o dalla locuzione avverbiale temporale, per esprimere la semplice intenzione dell'azione:
Es: Rimani vavo = Domani andrò.
L’anno ca vene sturi = L’anno prossimo studierai.
b) Quando l’azione futura è determinata da dovere o necessitò, si utilizzano le voci del presente indicativo dl verbo avere (che in tal caso assume il senso di dovere) seguite dal verbo all’infinito:
Es: Into a sto mese aggia ì a Napoli = Entro questo mese andrò (necessariamente) a Napoli.
Crai aia parte pè sordato = Domani partirai (doverosamente) per il servizio di leva.
Il congiunti presente (ed il passato) vengono resi con il presente (ed il passato) del modo indicativo:
Es: Ca vavo a Napoli a te non te n’adda fotte = Che io vada a Napoli a te non deve interessare
Il congiuntivo imperfetto ed il condizionale presente (e di conseguenza anche le loro forme composte) non si differenziano affatto:
Es: ‘Nge ro decesse si fosse n’amico = Glielo direi se fosse un amico.
Si recesse la verità lo vasasse = Se dicesse la verità lo bacerei.
L’infinito dei verbi tronchi può, indifferentemente, completare la propria desinenza mediante l’aggiunzione
della sillaba “Ne”:
Es: Zompà o Zompane = Saltare
Carè o Carene = Cadere
Rì o rine = Dire