La capo re morte (Il teschio)
Nel giorno che precedeva la festività di Ognissanti, sia i ragazzi che le ragazze si prodigavano nello svuotare delle grosse zucche, praticandovi quindi opportune cavità, al fine di rappresentare teschi terrificanti. A sera, poi, entro questi, disposti negli angoli bui delle vie, accendevano un moccolo, di solito ottenuto dal sacrestano in cambio di piccoli servigi. La pratica, di origine celtica, aveva anticamente scopo esorcizzante nei confronti di fantasmi, streghe e folletti. Ridotta a mero gioco, con l’intento di incutere paura ai passanti, era caduta in disuso nei primi anni della seconda metà del 1900. Agli inizi del XXI secolo, ad opera del mercato ed in forme più sofisticate, uniformandosi ad una usanza diffusasi negli Stati Uniti, è stata reintrodotta come “la notte di Halloween”.