Sempre diffusa fu la piaga dei furterelli perpetrati in danno dei casolari più isolati. Pollame, frutta o più semplicemente fascine venivano sottratti nottetempo. Per individuarne gli autori, si era soliti far ricorso ad un individuo dotato di particolari facoltà medianiche il quale, seppure non fosse in grado di rivelare l'identità dell'autore del misfatto, aveva il potere di riproporre visivamente l'evento o frammenti di esso.
Così l'intera famiglia si riuniva, in una stanza totalmente immersa nel buio,intorno all'evocatore espressamente convocato. Questi versava qualche goccia d'olio di oliva sul palmo della mano destra e, sulle dita serrate e distese, disponeva un lume ad olio, orientandone la fiammella verso il palmo. Nel silenzio sacrale ognuno scrutava attentamente, interrogandolo, quasi trattenendo il respiro, il tremulo specchietto d'olio, ed ecco che la luce fievole, ondeggiante pei respiri che si facevano affannosi, cominciava ad animarlo di forme dapprima vaghe, poi sempre più definite e consistenti finché, sotto gli sguardi stupefatti, venivano a succedersi, a volte confuse, a volte di una nitidezza sconcertante, le sequenze degli eventi evocati, non di rado rivelatrici degli autori del misfatto.
Comunque non a tutti gli astanti era data facoltà di decifrare le immagini.