Lo téppete (La trappola)
Era questa una trappola per uccelli, posta in essere nella stagione invernale quando la campagna era ricoperta di neve. La si ordiva in prossimità dei letamai, dove la fermentazione dello stallatico, producendo calore, favoriva lo scioglimento delle nevi, o sotto piante di ulivo dove ampie chiazze di terreno restavano allo scoperto. Consisteva in una spianatoia da cucina, sistemato al suolo in posizione obliqua e sorretto da una bacchetta alla cui estremità inferiore era legato uno spago che veniva dipanato fino ad un punto di osservazione, posto a debita distanza. Sul terreno sottostante la spianatoia, non ricoperto dal manto nevoso, si lasciava cadere qualche briciola di pane, o qualche chicco di grano, che serviva da esca. Passeri e pettirossi non esitavano ad ammassarvisi. A questo punto era sufficiente praticare un lieve strattone allo spago perché la spianatoia si abbattesse al suolo, schiacciando, sotto di esso, i volatili che, recuperati e ripuliti del piumaggio e delle interiora, venivano inseriti in patate opportunamente svuotate e quindi deposte per la cottura sotto la brace del focolare.