Rompe re pignate (Rompere le pignatte)
Con cadenza annuale, precisamente la sera della prima domenica di Quaresima, la rottura delle pignatte, più che un gioco, perpetrava una tradizione antica che coinvolgeva intere famiglie. Presso la casa prescelta per il suo svolgimento, le pertiche sospese orizzontalmente sotto il soffitto della cucina venivano liberate dei serti di salsicce, dei grappoli di soppressate, del prosciutto e del capicollo messivi ad essiccare ed al loro posto si appendevano delle pignatte, alcune contenenti dolciumi, altre colme di cenere o d’acqua. Fra una tarantella ed una polka eseguite al suono di un organetto, a turno, gli ospiti venivano bendati, muniti di un lungo bastone e guidati nei volteggi di alcuni passi di danza. Cessata la musica, fra il generale incitamento, erano quindi invitati a vibrare un unico colpo di mazza verso l’alto. Il più delle volte si mancava il bersaglio. Stupore e delusione si dipingevano sui volti degli astanti allorquando, insieme coi cocci della pignatta infranta, veniva giù una cascata di leccornie che, di diritto, spettava a colui che l’aveva provocata. Ma l’ilarità esplodeva incontenibile allorché, centrata la pignatta contenente cenere, l’autore del colpo sfortunato veniva sommerso da una nuvola di polvere.