Lo shcatolo (Il barattolo)
Per questo passatempo, prettamente maschile, si utilizzava un barattolo cilindrico, delle dimensioni di quelli utilizzati oggi per la commercializzazione di pomodori lavorati, lo si privava del coperchio e, con un chiodo, se ne forava centralmente il fondo. Sulla strada in terra battuta, si scavava quindi una buca di diametro leggermente superiore a quello del barattolo e di profondità pari a due terzi dell’altezza dello stesso. Si versava dell’acqua nella buca e vi si immergeva un pezzo di carburo, di quelli usati per le lampade a gas. Si inseriva il barattolo nella buca, col fondo rivolto verso l’alto, e gli si cementava intorno il terriccio di scavo bagnato, in modo da assicurarne la perfetta aderenza al suolo. Il carburo, reagendo con l’acqua, si dissolveva sprigionando un gas infiammabile che saturava l’interno del barattolo. A questo punto, si appiccava fuoco ad un foglio di carta legato all’estremità di una canna e, tenendosi a debita distanza, si accostava la fiamma al foro, provocando l’esplosione del gas con la conseguente proiezione del barattolo verso l’alto, fino ad un’altezza di dieci o, a volte, quindici metri.