Folletti - Tesori e Demoni

La testimonianza di un evento, consumatosi fra superstizione e cronaca, ci giunge dall'anno 1739 in cui fu resa al notaio di Paterno Giuseppe Petruzziello:

In Dei nomine Amen. Die decima nona mens januarij secunde indiz. in anno millesimo septicentesimo trigesimo nono in terra Paterni ... constituti in presenza nostra personalmente il Dr. fisico Sig. Leonardo Ciampi d'età sua d'anni sittanta cinque, nec non Nicola Petruzziello d'età sua d'anni sessanta sette, della terra di Paterno li quali spontaneamente in presenza nostra non per forza costretti, ma di loro spontanea volontà con giuramento testificano come sanno molto bene, anzi benissimo, il Sig. Rev. D. Giuseppe Piccarino fu Arciprete di questa suddetta terra di Paterno, il quale non attendeva ad altro si non che andava tutto il giorno, e notte con altri niegrimanti scavando Tesori, e per quale causa ne ricevé da molti demoni una quantità di mazzate, e poi fu trasportato da' medesimi in lontani Paesi, e stiede molti giorni a ritirarsi nella sua Patria, e ritirato che fu non cessava di scavare li suddetti Tesori, che alla fine una volta vestì una donna con sé con le veste Pontificali, e la trasportò nelle pertinenze di detta terra di Paterno, e proprio nel luogo dove si dice S.to Chirico, et ivi giunti, il suddetto Arciprete la fé mettere in croce, e vicino di quella voleva celebrare la Messa, e doppo celebrata voleva ammazzarla per pigliare il Tesoro, che ivi stava, e disse il suddetto Arciprete alla suddetta donna queste parole, dì bella donna mia che tu vuoi dare l'Anima tua a questi tali, che guardavano il Tesoro, e la medesima donna rispose dicendo, io voglio dare l'Anima mia a Giesù Cristo, e cominciò a chiamare tutti li suoi Santi Avvocati, che à segno tale in un subito sparì il suddetto Arciprete con altri niegrimanti suoi compagni, e per tale affare fu sospeso dall'Arcipretura, e lì fu posto l'Econimo, e ne andò anche carcerato nelle carceri della Viscovil Corte della città di Avellino, e dopo tanto tempo di carcerazione fu' abilitato, e posto dentro allo convento di S.to Giovanni di detta città di Avellino dove si trattenne molto, e molto tempo, e questo fu' in tempo di Monsignor Scannagata, e dopo se ne ritirò in detta terra di Paterno, e per tutto il tempo della sua vita stiede sempre sospeso dall'Arcipretura, e questo testificano in presenza nostra essere la verità...

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