Notizie Storiche sulla Miracolosa Effige di Maria S.S. della Consolazione - Capitolo 4
Sono stati così propensi, e fervorosi i cittadini di questo paese in onorare questa Sacra Immagine della Consolazione, che di continuo hanno dimostrato cogli effetti la loro gratitudine, e l’amor singolare, che nel cuore verso di Lei nutriscono, e conservano; come anche il loro fervoroso ardente zelo in prestarle ogni ossequio, e venerazione. Stabilirono perciò per maggiormente renderle quel culto, ed onore dovuto, una solennissima festività nel Martedì dopo la sacra festa di Pentecoste, la quale fu celebrata sempre colla maggior pompa, per i nobili, e sontuosi parati del tempio, che rendevano assai decorosa la celebrazione degli Uffizi Divini, assistendovi quasi in tutte le ore del giorno i Sacri Ministri dì questo tempio colla più grande devozione, assiduità, e diligenza, affine di soddisfare le richieste dei fedeli, e somministrar loro i SS. Sacramenti.
Molto ancora accrescevano la pompa della solennità gli armonici musici istrumenti, che quasi di continuo si ascoltavano, cime anche le grandi e belle macchine e dispendiosi fuochi artificiali, che in vari luoghi del Paese a spese pubbliche, e private solevano farsi. Ma molto più celebre, e solenne divenne la già detta festività pel numeroso concorso dei fedeli, i quali con una mirabile affluenza intervenivano devotamente a venerare la SS. Immagine in maniera che si stimavano anguste le strade, ed i luoghi tutti del paese per ricevere una tanto numerosità di Popolo, anche dei più lontani paesi; non mancandovi persone magnatizie, e di ranco mosse o dal desiderio di vedere, e venerare la prodigiosa. Madre di Dio, -o spinte dal decoro della solennissima pompa di una tanta festività. Era una meraviglia, ed un diletto il vedere tanto popolo così copioso, ed affollato ricrearsi insieme, ed unire all’umile devozione una moderata allegrezza, senza accadervi il minimo accidente disgustoso, ed il minimo disordine.
Quantunque fosse destinato per la solennità della nostra affettuosa Regina il martedì di Pentecoste pure i due precedenti giorni erano egualmente solenni; osservandosi nella Chiesa la stessa pompa, gli stessi parati, ed eguale il numero dei Fedeli: anzi per tutta l’ottava non cessava mai questa frequenza come ivi si fosse celebrata una continua festività.