La denominazione è sopravvissuta all'impiego di uno degli elementi essenziali alla terapia, sostituito con il più moderno bicchiere di vetro.
Le applicazioni, finalizzate alla cura di dolori circoscritti, più generalmente di natura reumatica, non implicavano il ricorso alle guaritrici in quanto potevano essere effettuate autonomamente.
Si avvolgeva in un pezzetto di stoffa una moneta che veniva quindi deposta a contatto dell'epidermide, in corrispondenza del muscolo dolorante, ed ai lembi del tessuto raccolti verso l'alto si appiccava il fuoco.
Poi, con un bicchiere capovolto, si copriva la fiamma in modo da imprigionare il fumo a cui era demandata l'azione benefica. Il bicchiere veniva così trattenuto per alcuni minuti sulla parte sottoposta a cura.
Le applicazioni andavano ripetute per alcuni giorni, anche più volte nell'arco della stessa giornata, fino alla totale guarigione.