Data di pubblicazione dell'appello: 31.12.2007
Status dell'appello: attivo
Sarebbe stata rinviata al 2 gennaio 2008 l'esecuzione di Raheleh Zamani. Avrebbe dovuto essere impiccata il 19 dicembre, nella prigione di Evin, a Teheran, per l'omicidio del marito.
Madre di due bambini di 3 e 5 anni, Raheleh Zamani è stata condannata ad una punizione commisurata al crimine commesso (qesas-e nafs) nell'ottobre del 2005 per l'omicidio, avvenuto nello stesso anno, di suo marito Mohammad, che le aveva dichiarato di avere una relazione extra-coniugale. Rahaleh Zamani avrebbe sostenuto, in sua difesa, di essere stata minacciata con violenza dal marito ogni qualvolta gli chiedeva di porre fine alla relazione. La donna ha raccontato di non aver mai avuto l'intenzione di uccidere il marito, ma di volergli soltanto "dare una lezione". Un mese e mezzo prima dell'omicidio, Rahaleh Zamani aveva dato alla luce il suo secondo bambino. Potrebbe aver sofferto di una grave forma di depressione post partum. La famiglia del marito aveva rinunciato ad accettare il diyeh (la somma riscossa a titolo di risarcimento). Tuttavia, si ritiene che il rinvio dell'esecuzione dipenda dalla decisione dei parenti del marito di concederle due settimane per raccogliere il denaro sufficiente. Amnesty International non è a conoscenza dell'importo in questione.
Rahaleh Zamani dovrebbe essere detenuta presso la prigione di Evin, nella capitale Teheran. Il 19 dicembre, una donna e tre uomini sono stati impiccati nella stessa prigione portando a sei il totale delle donne che sarebbero state messe a morte in Iran nel 2007. Oltre a Raheleh Zamani, l'esecuzione è stata sospesa anche ad altri due uomini per dar loro la possibilità di accumulare la somma per il risarcimento.
Nel 2007 le esecuzioni in Iran sono aumentate notevolmente, soprattutto a seguito dell'entrata in vigore di un provvedimento sui "vizi sociali" emanato ad aprile e ancora vigente. Amnesty International ha registrato ad oggi almeno 310 esecuzioni, alcune delle quali avvenute in luoghi pubblici, incluse alcune impiccagioni plurime.
Partecipa alla nostra azione, scegliendo una di queste possibilità:
- Firma on line questo appello
- Stampa e spedisci l'appello qui sotto gli indirizzi:
Head of the Judiciary
His Excellency Ayatollah Mahmoud Hashemi Shahroudi
Howzeh Riyasat-e Qoveh Qazaiyeh
Office of the Head of the Judiciary
Pasteur St., Vali Asr Ave., south of Serah-e Jomhouri,
Tehran 1316814737, Islamic Republic of Iran
Testo dell'appello
Eccellenza,
Le scriviamo in quanto soci e sostenitori di Amnesty International, organizzazione non governativa che lavora dal 1961 in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati.
Le chiediamo di rivolgere la Sua attenzione al caso di Raheleh Zamani, di 27 anni, che è a rischio di esecuzione.
Le chiediamo rispettosamente chiarimenti sulle notizie riguardanti il rinvio dell'esecuzione fissato intorno al 2 gennaio 2008, per consentire alla donna di raccogliere denaro per il pagamento del risarcimento e dettagli sul processo e gli appelli. Vorremmo, inoltre, sapere i motivi per i quali il giudice ha stabilito che la donna abbia commesso un omicidio premeditato.
Pur riconoscendo i diritti e la responsabilità dei governi di condurre dinanzi alla giustizia coloro che sono sospettati di aver commesso crimini, ci opponiamo incondizionatamente alla pena di morte in quanto forma estrema di trattamento crudele, inumano e degradante.
La esortiamo ad adeguare la legislazione iraniana agli obblighi internazionali sui diritti umani, così che le persone condannate a morte per omicidio abbiano il diritto di chiedere allo Stato la grazia o la commutazione della pena.
Per i motivi sopracitati, Le chiediamo che la condanna a morte di Raheleh Zamani sia commutata.
La ringraziamo per l'attenzione.