Nessuno osi toccare il Gruppo Fratres

STIPATERNOPOLI

SANDOLI: nessuno osi toccare il "GRUPPO FRATRES"

Nel lontano, ma emotivamente così vicino anno 2002, l'amico dott. Federico Troisi ebbe l'idea, credo insieme ad altri, di intitolare a mia figlia Gina il Gruppo donatori di sangue Fratres di Paternopoli. Ci fu, ricordo, un colloquio intenso e quella proposta fatta con stile e dignità, anche se sulle prime ci turbò, dopo una dolorosa riflessione ebbe l'assenso di tutta la famiglia. Acconsentimmo perché ci sono figure che sono un patrimonio per tutti. E Gina  è un  patrimonio ed una testimonianza di vita da tener ben stretti proprio per la grande speranza che rappresentano. Poi, si sa, la rimozione storica è esercizio facile; il difficile invece è tenerne vivo il ricordo anche e soprattutto quando questo ti prende alla gola e ti squarcia il cuore.

E così Gina è diventata il simbolo di questi donatori di sangue. Ne è diventata luce e protezione. Ci tocca adesso intervenire su qualcosa che, con molta onestà, ci turba e ci intristisce. Si tenta di colpire il gruppo Fratres, lo splendido Presidente Balestra, il direttivo ed i tanti che lavorano instancabilmente in questo gruppo che è solo altruismo e nient'altro. E' il caso di dire che "a volte ritornano".  Così fu nel lontano 2004 per un banale pranzo. Così è oggi per un bilancio che credo, e forte è stata la risposta del Presidente Balestra, è stato apposta mal letto. Oggi come allora ribadisco che non è pensabile immaginare che un gruppo nato per "dare", per "donare", possa alla fine "prendere". E non è tanto "il pranzo" o "il bilancio" che mi preoccupano anche se per entrambi, discutibili interventi farebbero adombrare chissà quale cosa. Francamente ne sono dispiaciuto e come cittadino e come padre della splendida ed indimenticabile Gina a cui il Gruppo è intitolato. E' un procedere che fa male. Paternopoli, ormai, è allo sfascio anche nei sentimenti. C'è in atto una volontà di dare la spallata definitiva a realtà presenti sul territorio che, obiettivamente, fanno fatica ad andare avanti.  E per il raggiungimento dell'obiettivo, si pensano alle cose più assurde. Nel 2004 fu per un pranzo. Un pranzo rispetto al fiume di sangue che Paternopoli in varie donazioni dona. Un pranzo rispetto ai tanti sacrifici che persone "altruiste" si fanno carico. Ed oggi, invece, è per il bilancio. Freddi numeri, peraltro ben spiegati e coerenti con l'attività svolta, rispetto a richieste calde di aiuto che dovrebbero far riflettere. Tutte cose, alla fine, che farebbero ridere se non fosse che quando parliamo di gruppo Fratres, parliamo di difficoltà, di miserie, di dolore. Il Gruppo Fratres di Paternopoli è goccia d'amore nel mare della più totale indifferenza. Il Gruppo Fratres di Paternopoli sa benissimo che il dolore abita alla porta a fianco; che il mostro che genera miseria, difficoltà, disattenzione è in mezzo a noi. Parla con noi, vive in mezzo a noi. Il Gruppo Fratres di Paternopoli è con il dolore, vive di sofferenza, si alimenta quotidianamente di questi per poi restituire in sangue. Il dolore devastante di un padre che però ha la "gioia" di vedere il mondo nella sua giusta dimensione, vi chiede: fermatevi. Ancora una volta e con più forza vi dico: nessuno osi toccare il Gruppo Fratres Luigia Sandoli.

Mario Sandoli

Free Joomla templates by Ltheme