Ormai la sentenza è emessa: nel 2017 il Carnevale Paternese non si farà.
Problemi organizzativi, mancanza di soldi, litigi, ritardi, tutte motivazioni che si sono ripresentate anno per anno e che, purtroppo, non sono mai state affrontate in modo strutturato. Con queste premesse, prima o poi, doveva succedere, e quest’anno la principale manifestazione del nostro paese, l’unica ancora in grado di dare un’eco a questo territorio dilaniato da problemi di ogni tipo, sociali e amministrativi in primis, lascia il passo.
Speriamo che questo sia solo un anno sabatico, in cui riusciremo come Comunità a trovare il modo di ragionare sugli errori e ripartire con un atteggiamento positivo, propositivo e con la voglia di pensare in grande.
Questo significa evitare di passare i prossimi dieci mesi a rimbalzarci le colpe a vicenda, ma utilizzare il tempo che ci separa dalla prossima ricorrenza in modo intelligente.
Probabilmente, anzi.. sicuramente, il tempo dell’organizzazione “improvvisata e associativa” è terminata: bisogna immaginare di trasformare il Carnevale in un evento che sia gestito da un’iniziativa imprenditoriale in cui ci siano regole chiare e interessi trasparenti.
Non c’è nessun problema in questo, avviene ovunque, e si può fare tranquillamente “impresa”, l’importante che esista un giusto equilibrio e che tutti, ai diversi livelli, possano godere dei relativi benefici.
Non siamo più agli albori, ovvero agli inizi degli anni ’80, in cui il tutto si faceva in modo “artigianale” giusto per lo stare insieme: i tempi sono cambiati, Paternopoli è cambiato e, piaccia o non piaccia, bisogna fare i conti con la situazione attuale, evitando le frasi retoriche del tipo “… ma com’era bello 20 anni fa..” oppure “… eh… ma quando c’ero io…”.
Felice Pescatore