7° Manifesto di Felice D'Amato

(7) Lettera Aperta al Signor Presidente del Comitato Festa Maria SS. della Consolazione

Egregio Signor Presidente, il giorno 23 novembre u.s. ti ho inviata tutta la documentazione inerente le risposte al tuo manifesto ove insinuavi il plagio dell'Opera teatrale "E fu di venerdì... !" Probabilmente non l'hai ricevuta, pertanto ti rinvio tutta la documentazione in modo tale che puoi meditare su quanto asserito da te, nel tuo manifesto, e da quanto asserito da me nelle lettere aperte affisse ai muri del paese. Ribadisco, pertanto, che la tua lettera, con la quale mi invitavi ad un chiarimento per sanare i conflitti verbali che hai letto sui muri del nostro paese, era intestata "Parrocchia San Nicola di Bari", e sottoscritta da: "Il Comitato per il parroco". Purtroppo quest'ultima dicitura non è consona alle mie orecchie, quindi, non ho capito il resto di niente. Non ho capito se mi invitavi in qualità di Parroco o di Presidente? Oppure anche questa "trovata" è un'altra dei tuoi Amici?

  • Nelle mie Lettere Aperte ho risposto alle insinuazione del Comitato. L'ho fatto, solo ed esclusivamente, per difendere la mia onorabilità, che tu ed alcuni Membri del Comitato Festa avete messo in dubbio, facendo credere alla gente che io abbia copiato l'Opera "E fu di Venerdì..."
  • Dici, tra l'altro, che all'Opera del 1922 presero parte alcune protagoniste ancora viventi, secondo me, anche in questo caso hai detto delle fesserie, in quanto, la rappresentazione teatrale alla quale ti riferisci, è una rappresentazione teatrale messa in scena molti anni dopo il 1922 e vi prese parte anche la Sig.ra Elena Ziviello e quell'Opera non aveva nulla a che fare con il Primo Miracolo.
  • Mi hai voluto far passare per una persona poco corretta.
  • Hai ironizzato sulla mia "compagnia teatrale" costituita da tutti attori diplomandi. (ma nel tuo comitato c'è, per caso, un tuo Amico il quale sta facendo vecchio e non si "Laureanda" Mai?)
  • Hai anche insinuato la mia ignoranza del "Diritto Ecclesiastico" (la mia ignoranza mi porta a dire "Diritto Canonico"). Questo "Diritto Ecclesiastico" (io dico: "Diritto Canonico") dice che non era possibile celebrare, in non dico celebrare, ma almeno menzionare, il 250° Anniversario del Primo Miracolo, nel 2001, poiché coincideva con il Lunedì in Albis.

Avrei dovuto accettare l'invito e venire in chiesa a dire che cosa? Venirmi giustificare di ciò che ho scritto attraverso le "lettere aperte" al Comitato? Non sono certo io a dovermi giustificare!!

Egregio Signor Presidente, io sono stato offeso pubblicamente e pubblicamente devi dimostrare le tue ragioni, se ho torto, (e questo è improbabile, perché sono una persona estremamente corretta) chiederò scusa, a te, e al Comitato, e ti prometto che bacerò i piedi a tutti!

Inviandoti la documentazione ti feci questa piccola premessa: "quando esposi il primo Volantino ove comunicavo, alla cittadinanza di Paternopoli, che in Taurasi si sarebbe messa in scena la MIA Opera "E fu di Venerdì..." (il volantino te lo allego) la gente mi domandava continuamente perché la stessi realizzando in Taurasi e non a Paternopoli, visto che si trattava di una cosa prettamente paternese. Ritenni, perciò, opportuno cercare di spiegare, con un altro volantino, il perché veniva rappresentata in Taurasi e non a Paternopoli ". (ti allego anche il secondo Volantino in seguito al quale hai ritenuto che vi sia stato "un attacco gratuito ed infondato al Comitato") Ti allego anche la presentazione precedente alla rappresentazione teatrale del 20/09/2003 dell'assessore Martiniello, questo solo per farti rendere conto quali considerazione hanno di me gli Amministratori di Taurasi. Ribadisco quanto asserito nelle lettera precedente, cioè, che nessun paternese conosce un'Opera relativa al Primo Miracolo e tu, che sei di Villamaina, la conosci, oppure è un'altra insinuazione dei tuoi due grandi "scienziati" (non Andrea Forgione, egli di fronte a quei due... e che è?).

Ti allego, anche il manifestino redatto da te e dai Membri del tuo Comitato, ove insinui il plagio, e ove menti, spudoratamente, sul fatto che io sia stato contattato da Mario ed Andrea nelle date da te indicate, perché un sacerdote, un pastore, un uomo di chiesa che dovrebbe mettere pace tra la gente, oltre a dire delle bugie so che ha posto il veto su alcune persone che avrebbero voluto far parte del Comitato Festa, senza tener conto di quanto sta succedendo in questi ultimo anni con alcune manifestazioni organizzate da certi individui; probabilmente le cose devono andare in questo senso.

Egregio Signor Presidente dimostra alla popolazione di Paternopoli, la tua verità, attraverso un altro pubblico manifesto, così come hai fatto quando hai insinuato il plagio, altrimenti questa "telenovela", durerà in eterno... e, stai pur certo che sarà così!

Sapendo, però, che a te ciò non importa, adesso, non confido più nella tua cristiana sensibilità, né in quella dei tuoi Membri, pertanto, mi va di scrivere... e,... passo il tempo scrivendo... Paternopoli, 21 dicembre 2003.

Felice D'Amato

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