Cacciato dalla chiesa perché non aveva l'abito giusto per la comunione. Succede a Paternopoli dove le cerimonie per la prima comunione dei bambini del paese hanno suscitato un vespaio di polemiche. "Quest'anno è successa una cosa abbastanza strana sui vestiti dei bambini", denuncia il padre di G.B.: suo figlio è stato costretto ad emigrare presso il santuario di San Francesco a Folloni per poter ottenere l'Eucarestia. Il parroco del paese, don Rocco Salierno, gliel'aveva negata. Motivo: il piccolo voleva utilizzare un saio nuovo regalato dalla zia, preparato da una sarta locale ma uguale a quelli che sono stati usati l'anno scorso. "Eppure - racconta il padre del ragazzo - nella riunione che si è avuta un paio di mesi fa tra i genitori, il prete locale e le catechiste, si era deciso che ognuno poteva usare il vestito che voleva. Coloro che avevano già effettuato nel passato la prima comunione ad altri figli, potevano usare tranquillamente lo stesso vestito, oppure altri che hanno parenti o conoscenti potevano farselo prestare per l'occasione. Fin qui nulla di strano e niente da obiettare ed eravamo tutti d'accordo". Mentre, la maggior parte dei vestiti sono stati ordinati a livello industriale, senza mostrare nessun tipo di modello ai genitori, ad un imprenditore del beneventano e molti genitori ingenuamente si sono affidati alle catechiste.
Allora il padre di G.B. è andato avanti per la sua strada. Solo tre mamme, di cui non sono mai andate e non vanno mai a messa, insieme alle catechiste, hanno protestato con il parroco, dicendo che il bambino non poteva farsi la prima Comunione con un vestito diverso da quello che avevano ordinato per i propri figli. Cosa grave dice il padre di G.B. è, che queste donne hanno rivolto una serie di frasi infamanti al bambino, forse per gelosia o rabbia. Ma questo non mi è parso giusto.
Fatto stà che il parroco non ha saputo gestire la situazione a portare la calma, la tranquillità ed a sistemare ogni cosa.
"Don Rocco - racconta il padre di G.B. - mi ha detto che non era possibile fare la prima comunione con quel vestito, poteva farla con qualsiasi altro vestito e non con quello. Gli ho risposto: qual è la differenza tra un vestito ed un altro? Lui non ha saputo dare una risposta, ed al bambino è stato negato di farsi la prima comunione nella propria comunità".
Come si fa ad allontanare fuori della chiesa un bambino di 10 anni, che tutte le domeniche educatamente e puntualmente alle ore 11 va a messa ed ha frequentato sempre il catechismo, solo per un banale vestito uguale a quello dei bambini dell'anno scorso?
Ma suo padre non ha potuto fare altro che ritirare il bambino dal catechismo, si è fatto rilasciare il nulla osta e la prima comunione è stata celebrata lo stesso presso la basilica di S. Francesco a Folloni di Montella. "Lì ho trovato dei preti molto disponibili, che non hanno fatto differenze sui vestiti dei bambini, ed è stata una bellissima cerimonia", spiega il papà del bambino.