Paternopoli/La scomparsa della professoressa Erminia Lapio
Ciao Mimma.....
Non è un caso ma, come si recita da noi, i migliori, i più buoni, ci "lasciano" nella settimana di Pasqua. Settimana che è Santa. Ma anche di grande intensità e di visibile sofferenza. La provocazione di Cristo sulla Croce, è monito che ancora tutto è possibile. L'alba della domenica di Resurrezione ci richiamerà, poi, alla splendida realtà che certamente non tutto si "risolve" qui in terra. Mimma, così come lo fu per mia figlia, ci ha lasciato in questa settimana Santa. E' di martedì. Una pioggerellina insistente, avvicendatasi ad un pomeriggio afoso, accompagna il lamento che si leva dalla parte alta del paese. Lamento che diventa coro, diventa sinfonia. Un paese intero si è portato nella parte alta. Esco dalla Chiesa dove si è celebrata una messa in ricordo di Gina. Anche qui in Chiesa c'è un vociare. Vociare che si accompagna al pianto di tutti i presenti. Chiuso nel mio dolore cerco di capire. Mimma non c'è più, mi sussurra una vecchietta. Ah, Mimma, la meravigliosa, la dolce, affettuosa Mimma.
La giovane donna seria, la professoressa rigorosa, la madre affettuosa e sempre presente, la moglie esemplare, la figlia di una mamma che spende le sue ultime lacrime che ancora le rimangono, la sorella premurosa, non c'è più. Faccio fatica a portarmi a casa sua. La mia mente, i miei pensieri vanno alla mia inconsolabile tragedia. Ma devo andare da Mimma a darle l'ultimo saluto. Mimma è nel mio cuore, è nel cuore di tutta Paternopoli. E la trovo stesa sul letto. Dignitosa, come in vita. Anzi un leggero sorriso stampato sul suo dolce viso, sembra tranquillizzare tutti. Così come aveva fatto sempre in vita. Fino all'ultimo.
Ci sono proprio tutti. La mamma, il marito, la sorella, il fratello, la zia che tanto ma proprio tanto le ha voluto bene, i parenti tutti ed un paese intero. Lei, provo a immaginarlo, ne è certamente contenta. Lei ben sa che siamo una piccola Comunità che almeno in queste dolorose circostanze, sa ritrovare una comunione che la vita, a volte, ci fa dimenticare. E questa Comunità partecipa a questo dolore e lo fa con commozione e con partecipazione intensa. Certo, non ci sono i figli. Sono piccoli e costerà fatica spiegare loro che la mamma non c'è più. Allora il mistero diventa ancora più impenetrabile ma profondamente visibile: saranno certamente seguiti anche dalle attenzioni premurose di una mamma che non c'è più ma che sarà sempre accanto a loro. Rimane, alla fine, qui da noi un dolore incommensurabile. Che , lo avverto, ha preso tutti. La Croce, grazie anche a Mimma, è un dono che "prenderà" tutta la nostra Comunità, che si relazionerà con tutti nella sua umiliazione, ma anche nella sua esaltazione. Ciao Mimma e grazie per quanto ci hai insegnato e lasciato.
Mario Sandoli