Dibattito: Inquinamento da Campi Elettromagnetici

Si è svolto ieri sera presso la sala ottagono del centro Cepas di Paternopoli il secondo incontro pubblico del Comitato Paternese Antielettrosmog (CPAE) sul tema: inquinamento da campi elettromagnetici.

L'incontro era improntato sul dibattito ed uno scambio di opinioni e vedute da parte di tutti i partecipanti.

All'interno della sala è stato allestito anche un piccolo modellino capace di rendere l'idea delle proporzioni del traliccio che si intende realizzare (vedi foto) che viene posto a confronto con un edificio a 3 piani, quindi circa 10 metri di altezza.

L'incontro è cominciato con un breve sunto di quanto fatto fin qui e dei risultati ottenuti, è stato ribadito il fatto che a parere del CPAE le autorizzazioni rilasciate e le domande prodotte dall'azienda che intende installare il traliccio da 40 metri di altezza siano comunque non più valide. E' stato evidenziato come la definizione di "cavallo di Troia" data al traliccio non è frutto di un processo alle intenzioni ma è di fatto contemplato dalla legge (codice delle comunicazioni elettroniche Dlgs 259/2003), poi la parola è passata subito alla sig.ra Patrizia Imperiale che ha presentato il coordinamento femminile del CPAE. Coordinamento costituito dalle mamme dei bambini che frequentano l'istituto comprensivo di Paternopoli. La si.gra Imperiale ha poi proseguito il suo intervento precisando e dettagliando quelle carenze amministrative e autorizzative riscontrate nella procedura di richiesta del permesso ad installare il traliccio. Ha posto l'accento ed ha ben evidenziato l'art. 89 del codice delle comunicazioni elettroniche che non solo prevede la "coubicazione e condivisione di infrastrutture" ma addirittura, in casi specifici, la impone. Da qui la giusta e fondata preoccupazione che una volta installato quel traliccio questi divenga un vero e proprio POLO TECNOLOGICO. Tutto nelle immediate vicinanze del plesso scolastico, della casa canonica, del campo sportivo, degli alloggi popolari, con tutte le conseguenze possibili ed immaginabili sui residenti e soprattutto sui bambini che come ha ricordato Patrizia Imperiale passano circa 200 giorni all'anno per circa 6 ore al giorno in quei luoghi.

E' intervenuto poi l'avv. Salvatore D'Amato che ha ribadito il concetto della soluzione condivisa al problema e del "tavolo" tecnico-scientifico per la regolamentazione della materia installazioni radio base. E' intervenuto ancora il consigliere comunale Pasquino che ha sottolineato la disponibilità e l'azione portata avanti dal gruppo consiliare di minoranza tendente ad ottenere la sospensione/revoca del provvedimento autorizzatorio per l'installazione dell'antenna.

A seguire dai vari interventi del pubblico, soprattutto da parte del coordinamento femminile delle mamme "No Alle Onde SI ALLA VITA", è venuta fuori la determinazione a non consentire l'installazione di un polo tecnologico in via Serra, è stata lamentata e stigmatizzata l'assenza e il rifuggire dal confronto da parte della Giunta Comunale. E' stata programmata una marcia pacifica lungo le strade del paese che dovrà concludersi con festosi girotondi in Piazza Kennedy e sit-in davanti al palazzo municipale. Come estrema ratio, qualora si dovessero iniziare i lavori di costruzione del POLO TECNOLOGICO, le mamme hanno manifestato la loro ferma determinazione anche ad allontanare i propri figli dalla scuola di Paternopoli per portarli in altri paesi più sensibili alla salute ed alla vita. Ciò nonostante la consapevolezza dello svuotamento definitivo dell'istituto scolastico Paternese ma con la precisa coscienza che i bambini sono al di sopra e di più del posto di insegnante non per niente i nostri figli scrivono sul giornalino scolastico, Nero su Bianco, "RISPETTATECI ! SIAMO IL VOSTRO FUTURO".

Il CPAE ha annunciato altri incontri pubblici da tenersi nei prossimi giorni, l'invio della petizione popolare all'assessore Provinciale alla Salute ed all'Ambiente e l'organizzazione della MARCIA NO ALLE ONDE SI ALLA VITA. Infine il CPAE, qualora dovessero iniziare i lavori di costruzione del traliccio, mettere in campo ogni altra iniziativa possibile anche eclatante.

 

 

 

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