Inizio questo mio breve intervento facendo una piccola premessa. Non sono abituato a parlare con dei fogli scritti (ricordo che in seminario il rettore mi diceva sempre: si cartuscella cadit tota scienza squaglia"); ma vista la particolare situazione in cui mi trovo, leggi emozione,, ho preferito mettere su carta queste poche ma sincere parole.
Carissimi,
Signora Preside (come si diceva una volta), Colleghe, Colleghi, Direttrice Amministrativa, Assistenti e Collaboratori scolastici, con questo Collegio, ultimo adempimento di quest'anno scolastico, termina veramente la mia attività scolastica in questo Istituto.
Mai il tempo è stato più spietato e tiranno come oggi, purtroppo questa è la sua funzione, segnare i ritmi ed i momenti della nostra vita, belli o brutti che siano. Questo appartiene a quelli non belli, anche se ne abbiamo vissuti tanti altri allegri e formativi. Esso non ammette soste, nessun tentennamento, alcun ritardo; è inarrestabile, inflessibile e cinico come la Nostra Preside quando arriviamo in ritardo, o ci attardiamo ad entrare in classe o soprassediamo a qualche avviso perentorio ed indifferibile.
Quando giovanissimo varcai la soglia della scuola, era molto lontano da me il pensiero che un giorno avrei dovuto lasciarla. Oggi, che sono qui, pronto a prendere un treno che mi porterà in un'altra direzione, avverto forte l'emozione del distacco. Per me, la parola fine, che può caricarsi di gioia e di tristezza, oggi diventa espressione di una sensazione di "perdita", di un rilevante segmento della mia persona: l'essere docente.
Ho vissuto la mia professione senza essere certamente immune da difetti e debolezze, che ho cercato sempre di correggere attraverso la grande lealtà, e questo dovete riconoscermelo, che mi ha sempre contraddistinto nei miei rapporti interpersonali e di lavoro con tutti Voi; essi sono stati sempre segnati da schiettezza, da sincerità e da onestà morale ed intellettuale. Siete stati per me sorelle, fratelli, amiche ed amici, più piccoli s'intende. Vi ho voluto bene, oserei dire anche amato, tra virgolette, come persone della mia stessa famiglia. Sono fiero di essere stato un insegnante e lo sono ancor di più per aver potuto esercitare la mia professione nella nostra Scuola, dove mi auguro che sia riuscito a dare alla piccola collettività locale, cittadini democratici e responsabili, preparati per affrontare gli studi Superiori e Universitari o un lavoro adeguato alla loro inclinazione.
Siamo stati, e voi lo sarete ancora, interpreti e protagonisti di un'azione delicata e fondamentale per la società, guidati con autorevolezza e spiccata competenza professionale, dalla nostra Dirigente Scolastica Prof.ssa Anna Dello Buono.
Abbiamo percorso insieme sentieri non sempre agevoli, anzi tante volte accidentati, ma siamo sempre riusciti a raggiungere le mète programmate.
I momenti dei saluti e dei commiati, sono sempre i più malinconici e commoventi, però questo è un giorno d'allegria, perché ho scelto, consapevolmente, di scrivere la parola fine a questo lavoro. Se, ufficialmente tutto ciò è vero e normale, ufficiosamente, un educatore non va mai in pensione.
Vi ringrazio di essere stati miei compagni di viaggio e con Voi ringrazio
- l'attuale Segretaria, ma anche quella di ieri, sempre sorridenti e disponibili,
- Gli Assistenti Amministrativi
- I Collaboratori Scolastici, il cui lavoro silenzioso, oscuro e rispettoso, ha certamente contribuito a garantire un servizio scolastico apprezzabile e lodevole. Essi si sono mostrati sempre molto attivi, disponibili scrupolosi e premurosi, superando le nostre metereopatie quotidiane, svolgendo con serietà e coscienziosità il proprio lavoro.
- Ringrazio, infine, i numerosi colleghi ed ex colleghi, che mi hanno voluto gratificare con la loro presenza
Grazie per il pensiero che avete voluto offrirmi, prezioso per il suo valore affettivo, perché simbolo di un tempo, che troppo velocemente si è centrifugato, facendomi ritrovare oggi qui a salutarVi prima di lasciare, in punta di piedi la scuola.
Cosa posso offrirVi in cambio?
La stima e l'affetto, certamente a tutti;
Alla Preside, Anna Dello Buono
alla Vicaria Sig.ra Nicastro Raffaelina in rappresentanza degli insegnanti
alla Dirigente Amministrativa Elvira Taurasi, in rappresentanza della Segreteria
alla sig.ra Concetta Nicastro, in rappresentanza del Personale ATA
e alla mia compagna di sempre Lucia Lepore
Offro una rosa rossa, simbolo di sentimenti ed affetti che chiedono di essere trasmessi.
La rosa appassirà domani e finirà, suo malgrado, tra le cose che non servono più; spero, però, Vi rimanga il suo dolce profumo e quello che essa ha voluto veicolare in quest'attimo, che segue il tramonto di un giorno andato e l'inizio di un altro che verrà.
Conserverò, nel cassetto dei ricordi belli, questa esperienza, per me unica ed indimenticabile.
AugurandoVi di vivere la scuola con la professionalità, la competenza e l'entusiasmo di sempre, Vi saluto con l'affetto, con l'amicizia e con la stima di sempre. Grazie!!!!!!
Prof. GRASSO VINCENZO