Il Sindaco Forgione interviene sulla questione dei "debiti fuori bilancio"

stemma comunaleE' oramai da qualche giorno che non si fa che parlare della determina a firma della ragioneria del Comune di Paternopoli riguardante il debito che questo Ente ha contratto verso un professionista e della necessità di riconoscere lo stesso come debito fuori bilancio. Mi rendo perfettamente conto che si tratta di un tema delicato sia per l'importo sia per il modus operandi e quindi, volendo soprassedere sulla dialettica o meglio polemica politica, creata ad arte dai soliti “personaggetti” che hanno sempre ed unico obiettivo quello di creare scompiglio e disinformazione, riepilogo brevemente lo stato dei fatti:
a) nel corso del biennio 2012/2013, la giunta che ci ha proceduto, ha affidato numerosi incarichi ad un professionista locale attraverso l'adozione di DGC nelle quali si richiedeva, tra l'altro, la presentazione di un preventivo di spesa calcolato al minimo tariffario e il relativo appostamento in bilancio;
b) a fronte di dette DGC venivano effettuati impegni nei rispettivi bilanci per un totale di SOLI 7.600€.
c) Con l’insediamento della nuova Amministrazione Comunale, avvenuta nel 2014, il professionista non ha ritenuto vi fossero le condizioni per proseguire il rapporto professionale e ha rinunciato agli incarichi ancora in essere. Ha presentato quindi le parcelle per l’attività prestata, per un importo di circa 150 mila€.
A questo punto è evidente a tutti che il motivo del contendere con il professionista non riguarda tanto il riconoscimento del lavoro svolto; il professionista, avendo espletato un'attività per l'Ente va ovviamente pagato. Il motivo del contendere riguarda il quantum, perché tra la somma impegnata a bilancio (pari a circa 7600€) e quella richiesta dal professionista (circa 150.000€) c’è un abisso. Se pensate che questo ente incassa ogni anno con l’intera tassa sui rifiiuti (la TARI) circa 290.000 potete ben capire come questo importo possa incidere sul bilancio comunale (in pratica con questi soldi si potrebbe esentare più di metà paese al pagamento della tassa).
E proprio perché non eravamo d'accordo sul quantum, da una parte è stata avviata una controversia che pende dinanzi al Tribunale di Benevento, dall’altra l'Ente ha avanzato una proposta transattiva al professionista. E chi sostiene che l’importo finale sia lievitato per effetto degli interessi maturati e le ulteriori spese legali da sostenere continua ad affermare cose non vere in quanto rappresentano una quota assai marginale rispetto a quanto richiesto.
Il riconoscimento del debito fuori bilancio è un atto dovuto; Sia nel caso che il professionista dovesse accettare la proposta sia nel caso non la dovesse accettare è un atto che và fatto.
Per concludere, solo le persone in malafede o poco obiettive possono non capire che il problema non è il professionista bensì la mala gestio della res pubblica perpetrata in questi anni! E' chiaro che vi sono delle responsabilità politiche (e non solo) ed è altrettanto chiaro che chi ha sbagliato se ne dovrà accollare le conseguenze.
Questo modo di "gestire" le cose ha già portato questo Ente ad un dissesto finanziario nel 2006, dissesto dimenticato troppo in fretta. Pensare che questo tipo di "furbate" e di leggerezze nella gestione della cosa pubblica possano essere la soluzione alla sempre minor disponibilità di fondi di cui l'Ente dispone significa non avere alcuna idea di come un Ente vada gestito.
Sempre per dovere di cronaca e per sottolineare che la prassi era abbastanza consolidata, vi informo che con altri 2 fornitori abbiamo chiuso, transitivamente ma senza non poche difficoltà, richieste di pagamento a fronte di prestazioni fatte sempre nel 2013 per le quali, ancora una volta NESSUN impegno di spesa era stato fatto in bilancio, per un importo di circa 25mila €.
Insomma, per farla breve, con questo “giochino” chi ha amministrato prima di noi ha evitato di portare spese nel bilancio 2012/2013 per circa 70/80 mila€ all'anno, spese che ora vanno saldate (io spenno pò chi vene paia).
E’ mio dovere non creare allarmismi di alcun genere e sarà un impegno forte della mia amministrazione non far ricadere sui cittadini le scelte errate e sconsiderate che ci hanno catapultato in questa difficile situazione. Alla fine, come dicono i più bravi, ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità: noi le nostre e chi ci ha proceduto le sue.

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