Permetteteci di dare un 10 e lode a tutto il gruppo "Antenna 3" di Paternopoli: bravi, davvero bravi. Organizzazione impeccabile, entusiasmo, impegno e chi più ne ha più ne metta.
L'incontro è stato all'insegna della campagna "Invisibili" che si proponeva (e si propone tutt'ora) di evidenziare lo stato in cu versano i migranti minorili trattenuti nei CPTA, i centri di accoglienza temporanea dislocati nella nostra penisola, tra cui forse il più conosciuto è quello di Lampedusa.
La serata ha visto gli interventi di Diego CORDUA, Sergio TRANI, Miriam CUSATI ed ovviamente di Francesco PALMIERI. Tutti gli oratori hanno parlato dell'importanza delle attività di Amnesty e della necessità di promuovere le attività anche in realtà ritenute "protette" come può essere Paternopoli. Sia Trani che Cordua hanno evidenziato la profonda differenza tra ASILO (garantito dalla nostra Costituzione) e IMMIGRAZIONE ECONOMICA, e di come spesso si tende a considerare l'immigrato come un delinquente. Ovviamente il discorso è stato incentrato sulla tutela dei minori e sui loro diritti troppo spesso calpestati, mitigando il comportamento come necessario per la tutela della sicurezza.
Durante l'evento è stato proiettato un video esplicativo della campagna, nel quale il giornalista dell'Espresso, GATTI, raccontava quello che aveva vissuto per una settimana da finto immigrato inserito nel CPTA di Lampedusa. L'incontro si è chiuso con un secondo video frutto dell'iniziativa Amnesty Kids e con i saluti tra tutti i presenti.
Permetteteci una nota: è stato demoralizzate vedere in una sala come quella dell'ex cinema, preparata con cura da un gruppo di ragazzi, solo una decina di paternesi. Possibile che ai nostri concittadini non interessi nulla di quello che si fa, neanche per dare soddisfazione a chi si impegna con tanto zelo per dare un pò di lustro l'intero paese? Signori: non se ne può più! O ci diamo una svegliata o siamo davvero destinati a diventare una comunità senz'anima, senza interessi, in cui vige la regola del: "basta cà non me ranno fastirio a me, fanno che ‘buonno" .
Di nuovo un bravo ai ragazzi di Amnesty e un incoraggiamento a proseguire per la loro strada.