L’arrivo di un gruppo di immigranti nel nostro paese sta scatenando nei classici luoghi di ritrovo e sui social le reazioni più disparate.
Dobbiamo dire che si tratta di un argomento molto delicato e che scuote la sfera sociale della nostra comunità, oltre che quella privata.
Paternopoli e’ stato in passato un paese di forte emigrazione, e purtroppo nell’ultimo decennio il fenomeno si e’ nuovamente accennato, motivo per cui siamo una realtà abituata a confrontarci con questo triste problema.
Proprio per questo ci si aspetta una reazione programmata alla presenza dei “nuovi ospiti”, sia da parte dei cittadini che da parte dell’amministrazione. Proprio quest’ultima non c'è ne voglia se non siamo benevoli nei suoi confronti: com’e’ possibile che non sapesse dell’arrivo dei “nuovi ospiti”? Com’e’ possibile che a distanza di 48 ore non abbia ancora convocato una pubblica assemblea per parlare della questione? Qual’e’ il piano (sperando che esista) di integrazione? Cosa faranno i nostri “nuovi ospiti” nei prossimi mesi?
Ebbene, come cittadini di Paternopoli, abbiamo il diritto di avere le risposte, ma abbiamo anche il dovere di chiederle, senza nasconde la testa sotto la sabbia ed ignorare il problema.
Le risposte non possono non esserci: non e’ una polemica ma si tratta di amministrare Politicamente il territorio, ruolo primario che spetta all’amministrazione e che, con rammarico, ad ora non trova compimento.
Più la risposta e’ tardiva, più si alimentano le polemiche e le preoccupazioni.
Accogliere con quale finalità? Integrare? Benissimo, ma come? Quali sono le prospettive sociali e lavorative che possiamo offrire? Ospitarli temporaneamente? Benissimo, per quanto tempo e con quali modalità concrete?
Le domande sono molte e l’Accoglienza senza l’Integrazione condanna all’isolamento che può portare anche a risvolti spiacevoli. Purtroppo questo e’ un dato di cronaca quotidiana.
Aspettiamo con impazienza le azioni concrete dell’amministrazione, certi che i paternesi faranno la loro parte. Se ciò non avverrà... beh le domande dovranno essere altre, ma questo e’ un’altro argomento.
Felice Pescatore