Da genitore sto seguendo con particolare attenzione la vicenda che sta interessando la scuola materna “Gesù Bambino”, presente nel nostro Comune dal 1971.
La questione è tristemente semplice: le suore sono diversi anni che stanno provando a vendere la struttura, che versa in condizioni discutibili, e nel corso degli scorsi mesi hanno ricevuto una offerta importante di acquisto che hanno deciso di accettare.
Non si tratta di nulla di scandaloso, visto che è una “normale” trattativa offerta/domanda che si sta portando avanti nel rispetto dei vincoli di legge e sulla base di una opportunità reciproca.
Dal canto suo, l’Amministrazione comunale ha fatto sapere che quella struttura ha una specifica destinazione per “uso formativo” e come tale resterà: quindi nessun cambio di destinazione d’uso sarà avvallata dal consiglio guidato dal sindaco Forgione. Ovviamente, se poi emergeranno leggi o cavilli che consentiranno all’acquirente da fare altro… questo è tutto da vedere e capire.
Ma veniamo alla questione più importante: dove andranno i bambini?
Il Sindaco si è attivato insieme alla Dirigente Scolastica per capire come gestire gli aspetti relativi ai bambini che sono nella fascia di età per l’asilo e capire se è possibile sfruttare unicamente l’attuale plesso in funzione nell’area scolastica di Paternopoli o se sia necessario riaprire anche l’altro (etichettato come “ex scuola elementare”). Per supportare questa attività è fondamentale che tutti i genitori procedano ad iscrivere velocemente i bambini presso la scuola.
Purtroppo, resta il nodo della materna: ci sono poco meno di una decina di bambini che rischiano di “restare a casa” il prossimo anno scolastico. La Dirigente ha evidenziato come, per attivare questo importante servizio, sia necessario redigere un progetto che però va fatto entro i primi mesi dell’anno per l’anno solare successivo (non scolastico), in virtù anche degli aspetti organizzativi necessari. Quindi non sarà possibile attivare il servizio per il prossimo autunno.
Il Sindaco sta vagliando con l’ufficio tecnico se esistono strutture, a partire dalla biblioteca, che potrebbero essere adibite a ciò, affidandole ad una cooperativa, ma le premesse non sono rosee, visti i tempi, le autorizzazioni e i lavori che andrebbero fatti.
Qui apriamo una parentesi rispetto alla “cooperativa”: non voglio giudicare quanto fatto dall’attuale gestore, che comunque ha offerto un servizio per circa 2 anni, ma sarebbe interessante se il nostro Paese si attivasse per creare una cooperativa “locale” per questa questione, in modo che opportunità ed iniziative di questo tipo portassero opportunità per la comunità ai diversi livelli.
Questo è quanto… vediamo come evolverà la situazione e vi terremo aggiornati.