Lettera aperta al Giornale informatico "Paternopoli OnLine"

Desidererei fare una piccola precisazione:

nel leggere il titolo del manifesto che ho pubblicato nel paese il giorno 10 febbraio 2010, e che voi avete riportato sul vostro sito, ho constatato che come titolo avete scritto: L'Opera di Sant'Antonio e un falso?

Ci tengo a precisare che non ho detto questo, e, se è stato capito questo, non era nelle mie  intenzione dire ciò.

•1.       lo ho detto che l'Opera di Sant'Antonio in possesso di Tunino re Ciccio Salerno potrebbe essere un falso, oppure, potrebbe essere una bozza di ciò che è stato a noi tramandato. (ho detto ciò, perché di Opera di Sant'Antonio ce ne sono parecchie versioni, che seguono lo stesso canovaccio. Quindi le domande nascono spontanee: Chi è il vero autore? Scalzilli ha riadattato qualcosa di già esistente?)

•2.        Ho detto che Tunino non si sarebbe dovuto permettere di fare delle aggiunte ad un'Opera di un altro. Se e un originale bisogna rispettare l'originalità. Poi chi curerà la regia ne farà una sua interpretazione.

•3.        Ho detto che Tunino non ha citato l'autore delle musiche originali scritte per pianoforte;

•4.       Ho detto che non bisogna alterare con aggiunte ciò che l'autore ha fatto. Se l'autore della musica ha fatto la partitura per pianoforte, significa che chi, poi, ne curerà la direzione musicale, farà le partiture per gli strumenti a sua disposizione.

•5.       Ho detto che prima di stampare quell'Opera, bisogna accertarsi dell'autenticità;

•6.       Ho detto che, anche dopo essersi accertato della verità, comunque, non deve essere stampata, in quanto, quell'Opera non ha nulla a che vedere con quella che e ormai entrata nella tradizione di Paternopoli.

•7.       Ho detto che l'Opera accreditata e quella che tutti noi conosciamo, per cui non vedo il motivo della diffusione di una cosa che non ci appartiene;

•8.       Ho detto che bisognerebbe avere un pubblico dibattito, prima di spendere soldi pubblici,  naturalmente con la presenza di Amato Modestino, con il maestro Alessandro Celli, con Eugenio De Leo (figlio di "Zi Ferlenga"  - da sempre frate Gabriello e non frate Mansueto), in somma, con la memoria storica di coloro che l'hanno rappresentata!

•9.       Ho detto che e necessario incontrarsi, prima di fare uno scempio della tradizione dell'Opera di Sant'Antonio, altrimenti perduta la memoria storica orale, dopo, ognuno potrà dire che "Zi Ferlenga" ha sempre interpretato frate Mansueto e non frate Gabriello, che Amato Modestino, Alessandro Celli e Giovanni Maccarone non ha mai interpretato Sant'Antonio, fino ad arrivare che l'Opera di Sant'Antonio, cosi come tutti la conoscono non e mai esistita.

•10.   Ho detto che Scalzilli fu un "grande" e non avrebbe mai parlato con il "lei","voi","tu".

Ribadisco: non ho messo in dubbio l'Autenticità dell'Opera di Sant'Antonio, ma quella in possesso di Tunino che vuole a tutti i costi spacciarla per l'originale. Anche voi di "Paternopoli online" avete pubblicato l'Opera che vi ha dato Tunino re Ciccio Salerno: io vi assicuro che non è quella che tutti i Paternesi conoscono! Se volete fare qualcosa di buono, e rendere giustizia all'Opera, dovete sostituire quella di Tunino con quella della tradizione Paternese!

Sappiate, comunque, che non mi sono ne meravigliato né offeso, perché, Tunino re Ciccio Salerno è solito offendere tutti coloro che la pensano diversamente da lui!

Paternopoli, 19 febbraio 2010

 

f.to Felice D'Amato

Free Joomla templates by Ltheme