Liberalizzare le professioni

Bisogna liberalizzare non solo le tariffe ma anche  la libera professioneTantissime le lettere che giungono  alla Federprofessioni-Confas con le quali  si chiede l'abolizione oltre che dei minimi tariffari anche degli stessi ordini professionali "non sono riuscito a superare l'esame di avvocato, che ho dato per tre volte, non certo per incapacità, mi sono laureatoi con 110 e lode all'Universita di...se non fosse per questo maledetto vincolo , potrei già entrare nel mondo del lavoro" ci dice Alfredo P. da Milano.
" Gli ordini professionali non sono altro che corporazioni  di soggetti che speculano su chi è meno fortunato o raccomandato di loro sono un commercialista e sono costretto a fare il" portaborse" di uno che non ha nulla da insegnare. Purtroppo se voglio esercitare la libera professione dopo aver studiato anni, debbo mortificare dignità ed orgoglio ed andare avanti" ci dice Paolo F. da Roma
"Non è possibile che il mio "capo"  decide chi e come far superare gli esami di avvocato, "..."è ovvio che una persona normale , a meno che non sia PARENTE DEL SELEZIONATORE NON PASSERA' MAI! anche perchè questi signori hanno tutto l'interesse a non crearsi dei concorrenti ed a rimanere in pochi sulla piazza. E' emblematico il caso Salerno dove su 900 laureati che si sono presentati per l'esame di avvocato ne sono sati ammessi alla prova orale solo poche decine..sono  tutti asini questi giovani non ammessi, ci dice un giovane  laureato che ci ha pregato dio mantenere l'anonimato?
Bisogna prima di tutto dire che in  molti paesi facenti parte della Comunità Europea, di cui fa parte, anche  l'Italia,  per svolgere la professione di Avvocato, Commercialista o Architetto è sufficiente la SOLA laurea! Solo in italia accade questo scempio, al punto che la stessa Italia ( pur di tutelare le Lobbies)  preferisce pagare MIGLIAIA DI EURO DI MORATORIA ALL'EUROPA e come se non bastasse  altre categorie (amministratori di condominio, informatici, ecc vogliono l'Albo.
Per secondo ritengo che TUTTI gli ordini professionali  debbano essere liberalizzati, tranne  quello dei medici e dei farmacisti, la sola liberalizzazione dei minimi tabellari è ben poca cosa se non si liberalizzano le libere professioni e consentire  anche a chi è  ne ha le capacità di difendersi da solo sia in materia tributaria che in quella legale d'altra parte  già ci sono leggi in tal senso (giusto processo e difesa  personale per ricorsi tributari fino ad un certo importo), oppure rivolgersi ad appartenenti a professionisti  di proprio piacere. Responsabilizziamo anche i professionisti, adottando il motto del "chi sbaglia paga". Non è possibile per i consumatori  che se sbaglia l'avvcato o il commercialista a difendere un cliente, sul quale possono ricadere gravi conseguenze (fallimento o aingiuste condanne) il tutto si risolve, a carico delpovero dell'utente con il "danno e la beffa".
Certo c'è anche da dire che la  crescita economica dell'Italia che  si è fermata, non si è certamente fermata perchè esistono gli ordini professionali, si è fermata perchè  i Governi  che si succedono con brevi alternanze,  indipendentemente se di destra o di sinistra  "fanno quello che il popolo non chiede  e non fanno, quello che il popolo vuole". Se non si liberalizzano le professioni c.d. è inutile liberalizzare le tariffe non è questo quello che vogliono i consumatori e i neo-laureati.
Qualcuno dell'attuale Governo ha detto " che,  avrebbero chiesto, nei primi cento giorni di Governo,  l'abolizione degli ordini professionali e del valore legale del titolo di studio..mi pare che stiamo sulla strada giusta.  Bisogna concentrarci sulle cosiddette "riforme a costo zero", cioè riforme che non costano nulla ma sono in grado di liberare le energie del paese. Una di queste riforme consiste nell'abolire gli ordini professionali, per sostituirli con le "libere associazioni di professionisti" in stile anglosassone".
La liberalizzazione delle Tariffe professionali   di cui si parla è solo un pannolino caldo, vogliamo cose  più incisive in tema di libere professioni.
Qui cercherò di illustrare bene il mio pensiero. La stessa liberalizzazione  non sortirà nessun effetto se non si evitano le clientele politiche  delle nomine negli enti pubblici e qualche volte anche quelle "forzate" in enti privati. Se non si evitano per esempio i doppi incarichi, incompatibili con il   diritto costituito, c'è una legge bellissima (Bersani) del 1996 che nessuno rispetta  o fa rispettare, se non vengono affidate le nomine ad organismi  portatori di interessi legittimi, che possono assicurare  l'efffettiva professionalità dei propri iscritti o formarli per l'occorrenza, con corsi di formazione ad hoc così come già fanno.
Spesso negli enti pubblici assistiamo a  spudorate nomine clientelari  o di nepotismo: addirittura nella stessa magistratura (basta guardare le nomine dei consulenti tecnici del giudice) oppure  nella pubblica istruzione dove chi deve fare il professore fa invece il consulente e qui e meglio che mi fermo, in circa  40 anni di libera professione non ho mai visto un Governo che ha messo mano  sulle incompatibilità di professori universitari. Nei Governi passati ed anche in questo attuale  governano signori che non sono stati votati.e questa la chiamate volontà popolare? Non mi PARE!
Il nostro sito Web è aperto  alle  proposte ed alle proteste, scriveteci in tanti apriamo un dibattito collettivo  che serva da  incitamento per questo Governo a proseguire sulla strada delle liberalizzazioni.

 

[www.confas.org] 

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