L’ambiente, il paesaggio, la salute pubblica a chi appartengono? Sono forse proprietà individuali che ognuno gestisce in maniera autonoma e senza vincoli? E’ forse possibile nel nome della proprietà privata, della ragione dell’impresa, del calcolo economico, modificare a proprio piacimento il paesaggio? E’ forse possibile disporre, sempre nel nome dell’individualità, dell’ambiente che ci circonda a proprio piacimento? E’ forse possibile, nel nome del singolo interesse, ignorare le preoccupazioni collettive e gli effetti sulla salute pubblica delle proprie attività?
Tutto ciò non deve e non può essere possibile anche perché la nostra Costituzione non lo permette.
Uno dei compiti della scuola è l’insegnamento della Costituzione della Repubblica Italiana unitamente all’insegnamento della convivenza civile, del rispetto del bene pubblico e del bene comune e, oggi più che mai, dell’educazione al rispetto ed alla salvaguardia dell’ambiente e della salute. La scuola non può e non deve mai prescindere da questi insegnamenti e soprattutto non può non tradurre nella pratica quotidiana ciò che essa stessa insegna. E’ per questi motivi che il Consiglio dell’Istituto Comprensivo “Fiorentino Sullo” di Paternopoli, nella seduta del 01.02.2008, ha voluto dire la propria, e deliberare questo documento, sulle questioni del costruendo polo tecnologico di via Serra.
Vogliamo ricordare che stiamo parlando di un traliccio di
L’assoluta contrarietà di gran parte della popolazione di Paternopoli alla realizzazione, nei pressi del campus scolastico, di una fonte inesauribile d’inquinamento elettromagnetico e di un’opera di stravolgente impatto sull’assetto urbanistico, paesaggistico e ambientale del paese è dimostrata dall’astensione dalle lezioni di più del 50% degli alunni per quattro giorni consecutivi (9-10-11-12 gennaio 2008). Oggi, però, nonostante la contrarietà di gran parte della comunità e l’approvazione del regolamento comunale sulle installazioni, la partita non è chiusa, anzi i lavori, per svariati motivi, stanno procedendo anche se in attesa di un pronunciamento definitivo della magistratura nella quale noi tutti confidiamo.
In questo quadro, come Consiglio dell’Istituto Comprensivo “Fiorentino Sullo” di Paternopoli, intendiamo manifestare la nostra contrarietà affinché si realizzi il Polo Tecnologico di via Serra e
CHIEDIAMO
Al Comune
di esercitare con efficacia ed autorevolezza i poteri di programmazione e di controllo e, nel caso specifico del polo tecnologico, di non mollare e di battersi fino all’ultimo grado di giustizia; di perseguire la qualità, di ricercare la bellezza e l’eccellenza per il proprio territorio; di fermare la distruzione del paesaggio; di supportare le proprie tipicità territoriali, la conoscenza delle proprie produzioni tipiche come risorsa di lungo termine e presupposto di sviluppo, benessere e qualità della vita.
Alla Provincia ed alla Comunità Montana
di non deresponsabilizzarsi richiamandosi passivamente all’autonomia di scelta dell’Ente Locale; di orientare la pianificazione provinciale e territoriale in modo tale da aiutare ed indirizzare i Comuni a raggiungere obiettivi di qualità.
All’Ufficio Scolastico Provinciale di Avellino
di prendere a cuore la situazione “polo tecnologico” di Paternopoli e di dare segno tangibile della presenza della scuola sul territorio; di dare prova concreta della inscindibile simbiosi tra la teoria dell’insegnare e la trasposizione nell’agire; di mettere in campo ogni azione possibile a sostegno dell’Istituto Statale Comprensivo “F. Sullo” di Paternopoli contro la costruzione dell’antenna di via Serra.
Alla Prefettura di Avellino
di sostenere l’azione comunale tesa a difendere il territorio; di sostenere la popolazione nell’azione intrapresa contro l’installazione di una fonte di inquinamento permanente.
CHIEDIAMO
alla sig.ra Presidente della Provincia di Avellino, al sig. Presidente della Comunità Montana “Terminio Cervialto”, al sig. Sindaco di Paternopoli, al sig. Dirigente dell’USP di Avellino, al sig. Prefetto di Avellino, alle Associazioni Ambientaliste e a tutti coloro che hanno a cuore il bene comune, atti coraggiosi ed efficaci per fermare la deriva dello scempio a tutto campo e del consumo indiscriminato del territorio; di avviare una svolta nella direzione di un corretto uso delle risorse naturali e del territorio.