Nuovo manifesto del sig. Felice D’Amato

Al Comitato Festa

MARIA SS DELLA CONSOLAZIONE

 

 

Avevo promesso che ci saremo risentiti: ed eccomi qua!

Si presume, innanzitutto, che il comitato debba essere costituito da gente "cattolica praticante" e timorata dì Dio; senza dubbio la maggioranza e composta da quarte persone, ma purtroppo, ci sono anche delle persone che alla popolazione insinuano calunnie, come quelle nel vostro manifesto.

Per quanto riguarda il manifesto affisso in data 6 settembre 2003, da codesto Comitato Festa, asserite che: "Chi frequenta la chiesa conosce le disposizioni del diritto ecclesiastico ...etc".

Io non frequento la chiesa, (e, se questi sono gli insegnamenti, credo, non ci sia ragione di frequentarla), pertanto sono ignorante del "Diritto Ecclesiastico". Scusate. perché non vi limitavate a chiamarmi ignorante, anziché "ladro del lavoro altrui?" No!, ci dovevate mettere la punta di cattiveria, com'è nel costume di qualcuno. Dite, tra l'altro che mi avevate invitato alle vostre riunioni: e dite la più grossa "stronzata" di queto mondo, in quanto parlate di inviti fatti il 21 novembre 2002, 4 dicembre 2002 e del 9 gennaio 2003, il Signor Mario Lo Vuolo ed il Signor Andrea Forgione sono venuti da me nel periodo in cui stavo realizzando il carnevale a Taurasi e vi assicuro che il carro l'abbiamo iniziato il 28 gennaio 2003, quindi la data è stata sicuramente dopo il 28 gennaio 2003 e non prima.

In questi giorni sono venuto a conoscenza (io l'ho subito immaginato) che:

  • un componente di detto Comitato vi prego di non affliggere il manifesto, in quatto vi erano delle calunnie nei miei confronti: voi, naturalmente, da buon pastore, quale siete, ritenendo giusto quello che facevate, non l'avete ascoltato;
  • un altro componente il Comitato non venne neanche informato di quanto si stava commettendo nei miei confronti;
  • ed altri tre o quattro non conoscevano addirittura il contenuto di detto manifesto.

 

Nonostante tutto questo, avete ritenuto opportuno rendere pubblico il manifesto.

Quindi, se ho capito bene, chi era a conoscenza, di ciò che si stava commettendo nei miei confronti, erano solo due o, al massimo, tre persone. Naturalmente questo vi fa onore! Egregio Signor Presidente il Comitato potete chiedere al vostro amico, con il quale avete redatto il manifesto, quanti soldi mi ha dato per i 350 inviti che gli stampai per la Mostra di Estemporanea di pittura organizzata nel 1999?

Se nelle vostre carte risulta che ho percepito del danaro questo è un falso. Nel periodo in cui fu componente il Comitato il Sig. Di Vivo Angelantonio, solo, ed esclusivamente, in quel periodo mi fu fornita la carta per stamparvi gli inviti della dell'Estemporanea di Pittura, le altra volte ho offerto anche la carta, oltre a dare, poi, anche la mia offerta per la Festa.

Egregio Signor Presidente, io, con la gente, ho un rapporto sereno e tranquillo, ritengo di non aver mai fatto del male a nessuno, sicuramente sono un grande polemico, ma sfido chiunque a dire di me che gli abbia fatto del male e, credo di essere stimato proprio per questo. Il vostro amico, unitamente alla sua famiglia, pensate che sia gente di pace? Non ve lo debbo dire io, basta che chiediate ai suoi vicini di casa o di altre proprietà.

Naturalmente adesso mi direte " a chi re bbo' conta' ‘ssi fatti personali?'

Sono gli stessi fatti che hanno fatto in modo affinché non si rappresentasse la mia Opera a Paternopoli. Sono gli stessi fatti che hanno fatto redigere il manifesto ove insinuate il plagio della mia Opera. Naturalmente non è finita qua! A presto!

 

Paternopoli, 16 settembre 2003

 

Felice D'Amato

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