Tutti voi avrete sicuramente appreso la notizia riguardante il finanziamento della Cittadella del Carnevale per un importo complessivo di 2.400.000 €.
Ma rendiamoci conto per un attimo cosa significa tutto ciò.
Finalmente dopo anni di tentativi e di speranze, riposte nella crescita dell'avvenimento più importante per il nostro paese, si ha la possibilità non di fare "... un bel carnevale.." ma di creare qualcosa di più, cioè uno sbocco turistico - commerciale per Paternopoli.
E non parlo solo della parcella del progetto o del guadagno per l'impresa che andrà a realizzare fisicamente l'opera e nemmeno della gente che viene a vedere annualmente il carnevale, ma di un'attrattiva turistica che possa dare un contributo alla rovinosa economia paternese.
Io immagino questa "cittadella" come una struttura aperta tutti i giorni, in cui i visitatori (siano essi curiosi, appassionati o studiosi) possano vedere un pezzo della nostra cultura carnevalesca e da essa prendere spunto per visitare il nostro comune, scoprire i nostri vigneti, assaggiare i nostri sapori, scoprendo così le ricchezze, quasi sempre sottovalutate, della nostra comunità.
Insomma non si confonda questo ambizioso progetto come un finanziamento per fare il carnevale, ma lo si pesi per quello che è: un'occasione di crescita reale a cui, è triste dirlo ma è la realtà, bisogna aggrapparsi con i denti e con tutta la forza che si ha, perché potrebbe essere una delle nostre ultime opportunità.
Molti comuni, anche se in altri ambiti, ce l'hanno fatta; pensiamo a Conza che dai resti del vecchio paese (martoriato dal Sisma dell'80) e da discreti ritrovamenti archeologici ha saputo creare un piccola attrattiva, che accoglie un buon numero di visitatori annuali e che ha dato lavoro ad alcune persone del luogo, impiegando, inoltre, i giovani come guide turistiche.
Questo è quello che bisognerebbe fare: essere una singolarità, offrire un'attrattiva quanto più possibile unica nel suo genere, che però deve essere sentita e supportata da tutti i paternesi e non essere un altro investimento fine a se stesso per la gloria di pochi eletti.
Per fare ciò bisogna credere nel Carnevale perché se tutto questo diventerà realtà è impensabile continuare a farlo (e lode a chi si sta impegnando anche quest'anno nell'arduo compito di promozione ed organizzazione) a livello "casereccio" ma bisogna pensare ad esso come un azienda che, come tutte le aziende, ha un fine ultimo e ben definito: produrre ricchezza a tutti i livelli.
Colgo l'occasione per spendere due righe anche per l'investitura cavalleresca che si terrà a Paternopoli a fine Marzo. Questo avvenimento porterà nel nostro comune centinaia di persone provenienti da tutt'Italia e saremo chiamati a mettere in mostra quanto di meglio abbiamo, perché, anche questo momento (ovviamente in tono minore rispetto al precedente) sarà una ventata di freschezza per la nostra economia, ma sarà anche un momento di crescita collettiva, dovendoci confrontare con culture diverse dalla nostra ma sicuramente altrettanto valide.
ing. Felice Pescatore