Paternopoli, il sindaco sotto attacco anonimo: «non ci arrenderemo a questo sporco modo di fare»

[tratto da Orticalab.it - autore: Raffaele Tecce]

 

Un lungo post su Facebook del sindaco di Paternopoli Giuseppe Forgione per difendersi da alcune lettere anonime che sarebbero comparse negli ultimi tempi in paese. Volantini che, in alcuni casi, scadrebbero nella diffamazione e nell’attacco personale. Questo il parere di coloro che li hanno letti. Una prassi, quella dell’anonimato, che, purtroppo, da tempo sembra aver trovato terreno fertile anche qui. Non è chi scrive ad affermarlo ma i protagonisti stessi di questa vicenda.

Come diceva quel tale? Un paese nel quale regna l’anonimato è un paese senza futuro? Se è così stiamo messi davvero male... Ma andiamo con ordine.

Ieri mattina il segretario del Circolo locale del Partito Democratico, Andrea Forgione, ritrova nella propria cassetta della posta una lettera anonima da lui stesso definita “ricca di ingiurie” e indirizzata al sindaco Giuseppe Forgione. L’errore di un autore “maldestro” che ha scambiato Andrea con il sindaco di Paternopoli (come, d’altronde, qualcuno aveva già fatto qualche settimana fa in televisione...)? E se, invece, l’autore avesse volontariamente inviato la lettera al segretario locale del Pd? Pensando magari che questi l’avrebbe resa pubblica? Di fatto, come lo stesso Andrea Forgione ha tenuto a precisare, quella delle lettere anonime indirizzate al primo cittadino e ad alcuni componenti dell’Amministrazione Comunale ma, di fatto, spedite a lui è una “prassi” che va avanti da tempo. Dal canto suo il buon Andrea, da sempre fiero oppositore dell’attuale Amministrazione, è giustamente convinto che la politica vada fatta alla luce del sole, con accuse pubbliche sempre riferite all’operato politico e mai alla persona. “Noi democratici paternesi stimiamo i nostri avversari ed abbiamo rispetto per i loro affetti personali. Li combattiamo solo sul piano politico e amministrativo. Altro non ci interessa”. Per questo, trovata la lettera incriminata, il segretario democrat si è recato immediatamente presso la locale Stazione dei Carabinieri per presentare regolare denuncia contro ignoti.

In serata è poi arrivata la dura presa di posizione del sindaco Giuseppe Forgione che, con un post sul proprio profilo social, come detto, si è scagliato contro l’anonimo. Cercando di smontarne le accuse punto per punto.

“Non avendo argomenti validi di natura politica – si legge - , hanno iniziato una campagna diffamatoria di carattere personale nei confronti del sottoscritto e di alcuni consiglieri. Una campagna fatta di bugie, menzogne ed accuse che rasentano il ridicolo e che pertanto necessitano dei necessari chiarimenti. Non è vero che il Sindaco percepisce duemila euro al mese: l’indennità, nell’ammontare stabilito dalla legge, non supera i mille euro al mese. Non è vero che il Sindaco se ne va per i centri commerciali o per le Spa, mentre dovrebbe essere al Comune: il sottoscritto ha ripreso a collaborare a titolo gratuito con l’azienda da cui dipende per 2/3 giorni a settimana e presumibilmente nel prossimo mese di settembre riprenderà la propria attività lavorativa, rinunciando alla aspettativa spettante per legge ed ai relativi oneri a carico del Comune. In virtù del minor tempo a disposizione, il Sindaco ha rinunciato al 50% della indennità spettante per legge e con parte di essa ha provveduto ad acquistare i pali per l’illuminazione del campetto di Via F. Troisi (a differenza di chi per il passato, pur essendo poco presente, ha incassato tutta l’indennità spettante).

Non è vero che il Comune ha affidato la raccolta rifiuti ad Irpiniambiente S.p.a. per favorire qualche consigliere comunale: il passaggio, rinviato per tanti anni, consegue ad un giudizio innanzi al TAR del 2012 nel quale il Comune di Paternopoli è risultato soccombente; sentenza ormai definitiva perché non impugnata dall’Amministrazione Comunale dell’epoca (amministrazione ben conscia del fatto che sarebbe stata una impugnazione inutile visto che tanti comuni hanno perso anche dinanzi al Consiglio di Stato). Non è vero che presso l’edificio in precedenza adibito a scuola elementare dovremo accogliere nuovi profughi; la struttura non sarà mai adibita a centro di accoglienza. Non è vero che abbiamo messo a dieta qualche bambino: quest’anno il menù è stato rivisto e la cooperativa che ha vinto la gara di appalto ha una esperienza ventennale in questo settore.

E per finire non andrò ad abitare ad Avellino. Potrò decidere in tal senso in futuro come potrò decidere di andare a vivere da qualche altra parte. Per ora resto nel mio paese, paese che amo, paese nel quale sono nato, cresciuto e nel quale sto facendo crescere i miei figli.

A te, a voi codardi che da tempo utilizzate il più meschino degli strumenti, nascondendovi dietro l’anonimato confermo semplicemente che non ci arrenderemo a questo sporco modo di fare, ricordando però che di solito i ricorsi anonimi danneggiano la comunità e non solo il Sindaco o i consiglieri comunali.

E ricordo poi che abbiamo ereditato un Ente sull’orlo del dissesto finanziario ma ci siamo assunti l’onere e l’onore di andare avanti, a prescindere dai ricorsi e dalle diffamazioni. Cercando di fare solo ed esclusivamente il bene di questa comunità in netta discontinuità con il tuo/vostro modo di concepire la politica volta invece solo ed esclusivamente al tornaconto personale. Spiace che per qualcuno la “zizzinella” dei bei tempi andati sia da tre anni un lontano ricordo, ma lo ha deciso il popolo e non il sottoscritto.

Ad ogni buon conto ho già contattato le forze dell’ordine per una denuncia/querela verso ignoti”.

Di fatto, una strenua difesa del proprio operato politico, quella del sindaco Giuseppe Forgione.

Questi i fatti che si sono susseguiti nella giornata di ieri a Paternopoli. Ma cosa rimane veramente di questa storia? Cosa rimane negli occhi e nelle orecchie di coloro che ne sono venuti a conoscenza? La verità è che in ogni paese democratico tutti sono liberamente a favore o contro un’Amministrazione Comunale. Liberamente e democraticamente appunto. L’attacco anonimo, però, è, da sempre, il modo di fare più becero e meschino. Attaccare questo e quello senza prendersi la responsabilità delle proprie azioni non è politica. Non è nemmeno civiltà. E’ in questo ha ragione il buon Andrea Forgione al quale va riconosciuto il merito di averci messo, sempre, la faccia.

Nel rissoso saloon della politica, dove tutti accusano tutti e dove si è sempre al primo giorno di campagna elettorale il grande assente è quasi sempre la capacità di prendersi le proprie responsabilità. Non ci si rende conto del danno permanente di credibilità che si fa non solo alla politica in generale ma a un’intera comunità in particolare. Una deroga sistematica al principio di responsabilità. L’attacco anonimo, il “ricorsismo” esasperato sono le stesse facce di un paese che rischia di contorcersi su stesso senza soluzione di continuità. Di cadere in un baratro senza fine.

Qui non si tratta più di essere a favore o contro un’Amministrazione Comunale. Di essere a favore di questo o contro quell’altro. Qui si tratta di cominciare a guardarsi dentro e capire che cosa si voglia davvero fare per fermare un processo di autodistruzione che va avanti da troppo tempo. Qui è il senso di responsabilità che sta venendo meno. L’anonimato è il vestito dietro il quale nascondersi per continuare ad attaccare tutto e tutti. Il cespuglio dal quale colpire senza essere visti. La mannaia sotto la quale far rotolare non più solo la testa dell’Amministrazione Comunale, ma anche quella di associazioni, esercizi commerciali o semplici privati cittadini. La protesta che non si trasforma mai in proposta. Lo scambio di accuse fine a stesso.

Come quello che dice che non va mai bene niente e poi non fa nulla per cambiare o quell’altro che sbotta che il paese è sporco e poi butta la carta per terra... Diamoci una svegliata prima che sia davvero troppo tardi. Il tunnel è stato preso ma c’è ancora tempo per tornare indietro...

Free Joomla templates by Ltheme