Rifiuti, ventisette comuni finiscono nella black list della Prefettura.
Il rappresentante di Governo, Ennio Blasco, ha inviato altrettante diffide per sollecitare l'invio della banca dati delle utenze della Tarsu (la tassa sull'immondizia), così come previsto dalla nuova legge in materia. Non si tratta di un adempimento soltanto formale, perchè la mancata disponibilità dei dati comporta, per la Provincia, problemi per la realizzazione del data base e dunque per l'avvio della gestione diretta della tassa per il prossimo anno.
Considerando la svolta epocale (dai Comuni alle Province), e in Irpinia la difficile situazione del comparto rifiuti anche per la situazione debitoria degli ex consorzi (con minacce di nuove emergenze nella raccolta), il rappresentante di Governo non ha voluto perdere un attimo, sfruttando tutte le opportunità offerte dalla legge. Dunque, il 30 marzo scorso la notifica del provvedimento del prefetto Blasco, che impone la trasmissione della documentazione entro venti giorni dalla ricezione dell'atto. In caso contrario verrà nominato un commissario ad acta.
Della lista nera dei comuni diffidati fanno parte Atripalda, Avella, Baiano, Calitri, Candida, Capriglia Irpina, Castelfranci, Cesinali, Flumeri, Frigento, Grottaminarda, Lioni, Montefalcione, Montefusco, Monteverde, Montoro Superiore, Ospedaletto d'Alpinolo, Parolise, Paternopoli, Quadrelle, Quindici, San Martino Valle Caudina, Sant'Angelo all'Esca, Serino, Sorbo Serpico, Sturno e Venticano. Questi centri, come detto, sono stati diffidati perchè non hanno provveduto a trasmettere alla Provincia la documentazione prevista dal comma 5 della legge numero 26 del 2010. Nello specifico le amministrazioni comunali devono comunicare gli archivi afferenti alla Tarsu, i dati relativi alla raccolta dei rifiuti nell'ambito territoriale di competenza e la banca dati aggiornata al 31 dicembre 2008 dell'anagrafe della popolazione, riportante, in particolare le informazioni sulla residenza e sulla composizione del nucleo familiare degli iscritti. Peraltro, di tale banca dati vanno comunicati periodicamente gli aggiornamenti a cura dei medesimi comuni. Tutto questo, come detto, perchè dal 2011 la Tarsu sarà gestita direttamente dalla società provinciale che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti. Per l'anno in corso, invece, tocca ancora ai comuni la gestione della tassa.
L'iniziativa del prefetto Blasco - che sta portando avanti un'azione meritoria a sostegno degli enti per accompagnarli in questo processo - è stata promossa al fine di evitare impasse nella delicata ed importante fase di avvio della nuova era del ciclo integrato dei rifiuti, dopo oltre quindici anni di gestione commissariale. La decisione del rappresentante di governo di scegliere la linea dura può fare da apripista nel resto della regione. La nuova legge regionale in materia è chiara in tal senso e dà poteri forti ai prefetti. Non solo. Per i Comuni l'obbligo della trasmissione della documentazione ha il termine perentorio di trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto 195 del 2009, convertito in legge lo scorso febbraio. Altra iniziativa del prefetto di Avellino, sempre per quanto concerne la gestione del ciclo dell'immondizia in Irpinia, riguarda il recupero dei crediti.
Con una circolare ai sindaci viene sollecitata la certificazione attestante i debiti dei singoli comuni, al 31 dicembre 2009, per il servizio di raccolta e smaltimento. L'Ufficio territoriale di Governo, nell'ambito della propria attività di vigilanza sulla problematica e di collaborazione con i soggetti istituzionalmente preposti, chiede di conoscere - con una scheda allegata all'atto inviato - la situazione di ogni realtà. Allo stesso tempo, impone di riportare le somme non pagate ai soggetti fornitori tra i residui passivi dell'ente, la cui ricognizione definitiva va obbligatoriamente eseguita prima dell'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2009 entro il 30 aprile prossimo. Insomma, tali debiti dovranno essere inseriti necessariamente nei bilanci consuntivi che i comuni vareranno entro fine mese.
ma. lap
Tratto da il Mattino del 7 Aprile 2010