Recupero oneri per depurazione acqua

Il Circolo del PD di Paternopoli informa che la Corte di Cassazione ha sancito la restituzione della quota spettante al Consorzio Alto Calore per il servizio di depurazione delle acque a tutti gli utenti residenti nei 119 comuni dell'Irpinia che non sono forniti di impianto di depurazione o che non depurano le acque reflue urbane. Il recupero di tale quota comprende anche gli ultimi 5 anni di bollette pagate e contestualmente permette l'esonero dal pagamento della suddetta quota per le successive bollette. Infatti, basta leggere la bolletta Alto Calore nel dettaglio per scoprire che si paga sui metri cubi consumati sia la quota per servizio fognatura che quella per servizio depurazione. Quest'ultima grava sulla bolletta per circa il 14,5% del consumo minimo addebitato di acqua espresso in metri cubi, se non si consuma in eccedenza. Facciamo un esempio: per un consumo minimo mensile di 45 metri cubi di acqua si pagano circa 4,5 euro per il servizio depurazione che in un anno ammontano a circa 54 euro. Se calcoliamo che questo importo può essere recuperato per i cinque anni pregressi, allora l'importo da recuperare ammonta a circa 270 euro.

Questa è la cifra media che l'Alto Calore restituisce agli utenti che osserveranno la seguente procedura burocratica: ogni intestatario di utenza idrica deve recarsi presso lo sportello dell'Ufficio Tecnico Comunale e farsi rilasciare un attestato che certifica, per il Comune di competenza, la mancanza dell'impianto di depurazione o la sua non funzionalità. Tale attestato sancisce l'esonero dal pagamento della tassa per la depurazione e permette il recupero del pregresso. Con questo attestato e con l'ultima bolletta bisogna poi recarsi all' ufficio dell'Alto Calore S.p.a., sito in Corso Europa ad Avellino e produrre regolare domanda di esonero e recupero importi relativi al servizio di depurazione. L'Alto Calore restituisce all'utente che ne ha fatto domanda, fino all'ultimo euro, la somma corrispondente all'importo impropriamente incassato per la depurazione negli ultimi cinque anni. L'unica vera difficoltà sta nel farsi rilasciare l'attestato dall'Ufficio Tecnico Comunale competente. Infatti qualche Comune irpino, in maniera furbesca, si è fatto versare le somme riscosse dall'Alto Calore per la depurazione senza che di fatto depurasse le acque. Per cui oggi risulterebbe penalmente rilevante per i Comuni inadempienti, ma furbi, certificare al cittadino che non depurano le acque, contraddicendo così quanto dichiarato all'Ente di riscossione, cioè l'Alto Calore. Nel caso in cui l'Ufficio Tecnico Comunale rifiuti il rilascio dell'attestato, il PD di Paternopoli consiglia di rivolgersi alla locale stazione dei Carabinieri, al posto di Polizia Giudiziaria o alla Procura della Repubblica. Per quanto riguarda Paternopoli è risaputo che il Comune non depura le acque perché l'impianto di depurazione non è ancora ultimato mancando un collettore fognario. Il PD di Paternopoli invita quindi la cittadinanza a far valere i propri diritti recuperando somme di denaro intortamente ed indirettamente riscosse dal Comune di Paternopoli. Inoltre l'azione di recupero crediti da parte dei cittadini svolgerà, ne siamo certi, altresì una sana azione di stimolo sulle Amministrazioni Comunali inadempienti, che si vedranno costrette a dotarsi di un impianto di depurazione funzionante, sarà inoltre utile al patrimonio ambientale che dalla depurazione delle acque reflue urbane trarrà quel giovamento che permetterà anche ai cittadini di migliorare la loro qualità della vita.   

 

Paternopoli 5 dicembre 2008

 

Per il Governo ombra del PD di Paternopoli

 

Andrea Forgione, Sindaco ombra dott. Roberto Palermo, Assessore ombra all'ambiente

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