Con sorpresa, non scevra di commozione nostalgica, ho letto la nota di Luciano Iachetti, calciatore del Paternopoli dei tempi che furono, e le immagini delle foto allegate mi hanno ricondotto alla memoria un lontano passato. A quel tempo io ero un ragazzino di dieci o undici anni, per cui il signor Luciano certamente non può ricordarsi di me.
Egli invece mi è rimasto nella mente e nel cuore, quale piccolo tifoso dell'epoca. Lo chiamavamo "Molletta", per la sua agilità, ma soprattutto per la sua capacità di elevarsi e colpire il pallone di testa, ben al disopra di calciatori più alti di lui.
Ancora oggi mi sento di dire: "Bravo, Molletta!", e grazie per aver saputo destare in me entusiasmi e giovanili emozioni.
Purtroppo i suoi compagni di squadra di cui serba le immagini e il ricordo non sono più. Sopravvive solo Giovanni D'Amato, in discreta forma fisica, che, essendo rimasto vedovo da anni, attualmente ha fissato la propria dimora presso la casa per anziani del comune di Paternopoli.
Auspico che questo mio sprazzo di ricordi possa pervenire a "Molletta", in segno di riconoscenza mia e di tanti miei coetanei di cui egli, seppur per breve tempo, fu idolo.
Antonino Salerno