Silvia Mezzanotte in tour

Sarà Silvia Mezzanote, ex vocalist dei Matia Bazar, a intrattenere il pubblico paternese il 31 Maggio 2004 in occasione della pentecoste.

Per conoscere un po' meglio quest'artista, vi riportiamo un'intervista a Silvia (a cura di Mirk Spelta) pubblicata su vari giornali on line :
Tre ore, quasi tutte in coda, sulla Milano - Bologna, al lunedì pomeriggio, inspiegabile; qualcosa mi dice che questa intervista me la dovrò meritare; meno male che a far luce sulla mia trafficatissima strada ci sono i messaggi divertenti dell'ufficio stampa di Silvia, che mi guideranno fino allo studio in cui sono appena cominciate le prove per il nuovo tour di Silvia Mezzanotte.

La trovo proprio in sala prove, e le porgo la prima domanda di rito:

"Come hai cominciato?"

" Ho iniziato a 16 anni, cantando nei pianobar a Modena, e dopo un pò di esperienza ho conosciuto il titolare di un'agenzia di spettacoli, e da lui ho saputo che in quel periodo, esattamente nel 1990, una piccola etichetta indipendente, la Alabianca, stava facendo dei provini per un brano dal titolo "Sarai Grande", l'ho fatto e mi hanno presa."

"E poi?"

"Poi è arrivato Sanremo, avevo 23 anni, e dopo quell'esperienza, un pò per la giovane età e un pò perché non ero supportata da una struttura discografica di grandi dimensioni, sono ritornata a fare serate e musica dal vivo, cose comunque non più sullo stesso livello di Sanremo."

"Come sei entrata in contatto con i Matia Bazar?"

"Un mio conoscente mi ha messo al corrente che stavano cercando una cantante e mi ha dato il numero di telefono di Giancarlo Golzi, io gli ho telefonato e gli ho detto dove poteva venire a sentirmi.
Una sera è venuto a Pavia. Dopo un mese mi ha fatto incontrare Piero Cassano ed hanno deciso di prendermi."

"Sembra scontato chiedertelo, ma non se ne può fare a meno, devo chiederti com'è stata l'esperienza con i Matia?"

"E' stata di sicuro l'esperienza professionale più importante di tutta la mia vita"

"Come mai quindi hai deciso di intraprendere la strada da solista?"

"Ho preso questa decisione, e non è stato facile, perché con il tempo si è fatta strada in me la necessità di esprimere in modo differente, quindi personale, le sensazioni ed i pensieri, di esprimere in musica le mie emozioni come individuo e come professionista; mi piacerebbe anche scrivere dei brani, e ci ho provato, ma evidentemente questa non è la vita buona, forse nella prossima andrà meglio."

"Come ti stai preparando quindi ad affrontare questa nuova avventura?"

" Beh, innanzitutto sta partendo la tournè che mi impegnerà per tutta l'estate, e poi ho capito che per mettere in piedi un buon progetto è necessario avere uno staff di professionisti che ti seguano e ti supportino; ad esempio serve un manager che abbia delle buone idee, serve un produttore artistico, una casa discografica, un ufficio stampa e degli autori validi. Con il mio team, che è ancora in costruzione, stiamo lavorando per preparare un nuovo album che ruoterà totalmente intorno al mio mondo emotivo. Vorrei cantare cose che abbiano anche un certo spessore poetico, che si avvicinino all'universo cantautorale ma sempre senza dimenticare il mondo pop che è poi il mondo dal quale provengo.

" Quali sono gli artisti Italiani che ti piacciono, gli autori che ascolti volentieri?"

" Mi piacciono molto Baglioni e Lucio Dalla, ed in particolare ho un debole per la loro discografia degli anni '80 e ‘90"

"Senti ma, dopo tanti anni di palcoscenico e di concerti, quanto nel tuo lavoro è riuscito a rimanere ancora emozione pura e quanto invece ha ceduto alla routine, che per quanto più difficile da incontrare rispetto ad altri lavori, prima o poi si affaccia anche al mondo della musica?"

"Mah, a dire la verità una certa percentuale di routine non si può negare ci sia, anche in questo lavoro, ma io credo che nel mio caso serva soltanto a mettermi a mio agio, a farmi sentire in un certo senso la padrona di casa rispetto al pubblico che veniva e viene a vederci o a vedermi, per poter poi trasmettere loro ancora tutta l'onda emotiva di cui sono capace. Nonostante i concerti fatti, ancora faccio impazzire i tecnici delle luci perché sebbene la mia posizione negli spettacoli sia studiata in riferimento a determinati punti ed inquadrature, io cerco sempre di avvicinarmi, fisicamente intendo, alle persone che sono sotto il palco, perché cerco il più possibile il contatto con la gente, che ancora mi da una grande energia e a cui spero di dare ancora tutta l'emozione che mi porto dentro."

"Con chi ti piacerebbe duettare se potessi scegliere?"

"A parte Claudio Baglioni?"

"A parte Baglioni"

" con Noah, con la cantante spagnola Rosario e con la cantante portoghese Dulce Pontes".

"A volte nel mondo dello spettacolo si corre il rischio di confondere la persona con il personaggio, ed anche l'interesse per quello che fa l'artista si confonde con l'interesse per la persona fisica; tu riesci a tenere separati i due aspetti?"

"Io credo che quando una persona è sempre se stessa, non si ponga proprio il problema di cui parli, ed io resto io comunque, che sia in casa o in una trasmissione televisiva; tanto per farti capire io vado a fare la spesa, lavo, stiro, vivo in un piccolissimo appartamento per il quale ho appena finito di pagare le rate del mutuo, insomma non credo debba esistere una maschera, un personaggio, io sono sempre io."

"Bella risposta, davvero. E quando non lavori cosa fai?"

"Vado alle terme, vado al cinema e a teatro con gli amici, oppure sto in casa e non mi vergogno di dire che guardo anche i tanto bistrattati reality show, che secondo me hanno perlomeno il merito di mostrare i personaggi dello spettacolo come persone normali, con le loro paure, le loro ansie, le loro insicurezza, riportando un pò alla normalità quel luogo comune percui quando si pensa ai cosiddetti "V.I.P." si pensa subito a .... "Hollywood", a ville miliardarie, feste, vite in un certo senso distanti dalla realtà; ma non è proprio così sai, quelle sono tutte persone normali, che soffrono magari la solitudine perché stanno lontani dai propri cari, che chiusi in una camera d'albergo per quanto bella sia si rendono conto di essere, anche per molto tempo, a centinaia di chilometri dalle proprie radici e dai propri affetti e che magari la sera, chiusa la porta, piangono.
Sono persone che come tutti vivono l'ansia per l'insicurezza e l'instabilità del proprio mestiere, insomma sono persone normali, solo che, mentre negli spettacoli "tradizionali" il lato normale non emerge, in questi particolari format si vede ed è in primo piano, io credo che questo non sia un male. In un certo senso anzi ammiro chi riesce ad esporsi in maniera così...intima.

E' passata quasi un'ora, ed avrei ancora molte cose da chiedere a quest'artista di talento che piano piano scopro essere anche una persona positiva e di spessore, che mi parla da subito di sé con inaspettata fiducia e confidenza. Ma le prove incombono, e dobbiamo congedarci.

Chi l'avrebbe detto che partendo da un'intervista promozionale saremmo arrivati all'analisi sociale attraverso il caleidoscopio mediatico?

Brava Silvia, interessante quando canti, interessante quando parli, comincio a credere che tre ore di coda sotto il sole siano state un prezzo pagato volentieri.

05.04.2004

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