Anche quest'anno , come da tradizione che dura da 266 anni, si terra' la processione in onore della Madre Dolcissima della Consolazione . Il rito si doveva tenere il 16 aprile , ma quest'anno il 16 aprile era il giorno della resurrezione di Nostro Signore Gesu' Cristo.
Per questo motivo la processione ed il rito si terranno martedi 25 aprile . Per ricordare ai giovani figli di Paternopoli quanto sia importante questo giorno abbiamo deciso di pubblicare un resoconto originale dell'epoca . Rammentiamo a noi stessi ed ai nostri figli che gli antenati giurarono di commemorare questo giorno in eterno, fino alla fine del mondo. Questa promessa non dovra' mai venir meno.
Di seguito la cronaca dell'epoca.
Si ha per tradizione, che la soprascritta Sacrosanta Immagine sia molto antica; e quantunque Ella era una vaga, e speciosa pittura, poco però veniva dalla gente curata, e pochissimo venerata; ed in fatti nell’anno 1751 epoca in cui, per le tante prodigiose beneficenze della gran madre di Dio, cominciò la speciale venerazione dei fedeli, ed il numeroso concorso dei Popoli a detta Sacra Immagine, il di lei Altare, forse o per incuria degli amministratori, o per mancanza di rendite, trovavasi negletto malconcio, e quasi deserto, in maniera che di rado vi si celebrava l’incruento sacrificio.
Avvenne che nel detto anno 1751, molti artefici falegnami stavano in detta Chiesa Parrocchiale lavorando due cornicioni di legno per sotto il soffitto della nave maggiore, e crociera di detta Chiesa, e tra gli altri vi era un falegname dei Casali di Benevento, chiamato Giovanni Battista d’Amato, uomo d’intendimento, ma per un tocco apoplettico da circa cinque anni aveva totalmente perduto la lingua, essendosi ritirata nelle fauci, nei poteva affatto profferire parola; ma solo a cenni di mano, e con lo scritto i suoi sentimenti esprimeva. Correndo il dì 16 aprile circa l’ore 19 varie persone, tra le quali due Sacerdoti, D. Bonaventura Peccarini, e D. Filippo Cubelli, come al solito entrarono in detta Chiesa per curiosità di vedere i lavori. Coi loro discorsi esortavano il detto Giovanni Battista a ricorrere per la loquela al glorioso S. Nicola protettore di detta terra, per i cui meriti il signore si era compiaciuto operare innumerabili miracoli, ma egli come aveva dirimpetto la Sacra Immagine di Maria SS. di Consolazione, con riverente umiltà vi fissò gli occhi, e quindi fece segno all’anzidetto Sacerdote D. Bonaventura che avesse avanti alla Sacra Immagine accese le candele, il che eseguito, si buttò in ginocchione avanti l’altare per percuotersi il petto. L’accennato Sacerdote incominciò a recitare le litanie della Beata Vergine, e tutti gli astanti s’inginocchiarono: ma terminate le litanie il Giovanni Battista improvvisamente si alzò in piedi, ed elevando ambo le braccia verso la pietosa madre di Dio con alta voce disse Magnificat anima mea Dominum etc.
Gli astanti tutti stupefatti di un tanto miracolo, e cogli occhi bagnati di lacrime per la tenerezza, e la gioia, si elevarono in piedi e seguitarono ad alta voce a cantare l’incominciato cantico di Maria SS. Corse intanto il Sacrestano in segno di allegrezza a suonare le campane a distesa, ed essendosi così sparsa per tutto il paese di questo nuovo prodigio velocemente la fama, accorse in folla la gente ad accertarsi coi propri occhi di quanto era accaduti. Commosso ognuno da una tenerezza interna non sapeva trattenere il pianto, e si udivano incessantemente per ogni dove voci di lodi, e di ringraziamenti alla grande e gloriosa Madre di Dio. Con meraviglia si ascoltava il Giovanni Battista parlare liberamente e senza intoppo; e quasi sbalordito del miracolo, continuamente ringraziava, e lodava la sua pietosa Benefattrice.
L’anzi detto Sacerdote D. Filippo Cubelli, vedendo l’evidente prodigio accaduto, subito corse a dare avviso al suo Fratello chiamato Signor Gennaro Cubelli, il quale era ridotto all’ultima specie di tisi, consunto, emaciato, e sputando marcia saniosa, poco tempo attendeva la vita, ed infatti si era munito dà Sacramenti. L’accennato Sacerdote l’incoraggiò, e l’infervorò di ricorrere, e di raccomandarsi alla Vergine della Consolazione per la salute, e veramente l’infermo pieno di devozione, e di viva speranza si fè alla miglior maniera portare in Chiesa, e giunto avanti la Sacra Immagine si prostrò a terra, orando colle più calde preghiere e con abbondanti lagrime, anche degli astanti, i quali lo vedevano sull’altare vomitar sangue, e recitare le litanie della Beata Vergine, e fattagli inghiottire un cucchiaio dell’olio della lampada che si fece accendere avanti la Sacra Immagine, si vide all’istante cessare il sangue, e respirare l’infermo, e dopo alquanto tempo si alzò, ringraziò la Vergine SS. e spogliatosi di tutte le sue vesti, che appese in dono nella Sacra Cappella, si fè restituire in sua casa. Dopo alcuni giorni ristorato dalla sua debolezza, si vide perfettamente sano, e visse sempre di valida salute, sino alla più decrepita vecchiaia, essendo morto nell’anno 1795.
Gli, infermi tutti del paese da questi portenti incoraggiati si fecero trasportare innanzi alla Sacra Immagine; ma di questi si parlerà a suo luogo. Tutti del popolo per devozione si segnarono con l’olio della detta lampada, e se ne empivano delle caraffine; e quel che fu ammirabile, che il suddetto olio, non ostante se ne fosse fatto un gran esito, non mancò mai a dismisura per un giorno, e mezzo all’accennata lampada; come per attestato dell’Arciprete, Sacerdoti tutti e sacrestano di detta Chiesa.
Il dì 16 Aprile, in cui accadde il soprascritto miracolo, fu giorno di Venerdì, e fin da quel tempo il Clero della Chiesa Parrocchiale sempre, ed incessantemente in tutti i Venerdì dell’anno ha celebrato la memoria di questo primo prodigio della Vergine Maria, col cantare solennemente alle ore 19 in circa le Litanie, ed il Canto Magnificat della Vergine SS. intervenendovi la maggior parte della popolazione. Spero che questa lodevole consuetudine voglia durare sempre, nei mai cessare il fervore dei fedeli verso questa pietosa, ed amante Benefattrice.
Andrea Forgione, componente Comitato Festa Maria S.S. Della Consolazione