Un falso l'opera di Sant'Antonio?

COMUNICATO

 

Desidero far presente a coloro che amano le tradizioni di Paternopoli che qualche nostra Istituzione

Vorrebbe stampare l'opera di Sant'Antonio, scritta da Clodomiro Federico Scalzilli,

motivando che tale opera 

è quella Originale

 

Io sostengo che è un falso,

oppure è una bozza di ciò che a noi e stato tramandato.

 

Quest'Opera è in possesso di Antonino Salerno il quale ha manomesso l'opera inserendo pensieri suoi, nel "presunto" testo di Scalzilli, motivando che per restituire all'opera una corretta cadenza, ha ritenuto opportuno integrarla con indicazioni circa la gestualità, i toni di voce e i mutamenti emotivi, istruzioni omesse dallo Scalzilli in quanto ritenute superflue, curandone personalmente l'impostazione. Queste aggiunte, racchiuse in parentesi, e rese evidenti dall'uso del carattere corsivo, io ritengo siano delle manomissioni,

perchè nessuno ha il diritto di modificare ciò che è stato scritto.

 

 

Sostiene, ancora Antonino Salerno che, essendo andato perduto lo spartito originale delle musiche del prologo, la scrittura musicale inerente gli interventi canori, che costituiscono parte integrante del prologo, è stata realizzata dal maestro Alfonso Giusto di Paternopoli, sulla scorta delle esecuzioni praticate mnemonicamente, e, dallo stesso, integrata con le due introduzioni, nonché con la strumentazione. Io dico che la partitura originate, fatta per pianoforte dall'autore, che Antonino non cita, ce l'ho io, ce l'ha Antonio Suelzu, ce l'ha qualcuno degli eredi di Gaetano di Blasi, ce l'ha qualcuno degli eredi di Pasqualino De Antonellis e chissà quanti altri ce l'anno.

 

Prima di partire con la stampa di questa

"presunta pera originale"

non pensate che sia stato opportuno invitare anche me, per discutere

dell'Opera, avendone curato la Regia già dal 1979?

 

Se, ritenete che tutte queste rappresentazioni che ho realizzato non mi siano servite a nulla: allora Avete ragione.

Per impedire che si faccia questo scempio dell'Opera di Sant'Antonio ho ritenuto opportuno inviare una lettera al Sindaco di Paternopoli dicendo che:

  • prima di stampare quell'Opera, bisogna accertarsi dell'autenticità;
  • anche dopo essersi accertato della verità, comunque, non dove essere stampata, in quanto, quell'Opera non ha nulla a che vedere con quella che e ormai entrata nella tradizione di Paternopoli.
  • l'Opera accreditata e quella che tutti noi conosciamo, per cui no vedo il motivo della diffusione di una cosa che a noi non ci appartiene;
  • bisogna avere un pubblico dibattito, prima di spendere soldi pubblici, naturalmente con la presenza di Amato Modestino, con il maestro Alessandro Celli, con Eugenio De Leo (figlio di "Zì  Ferlenga" - da sempre frate Gabriello)!

 

Questo Io ritengo necessario, altrimenti, perduta la memoria storica, dopo, ognuno potrà dire che "Zì Ferlenga" non ha mai interpretato frate Gabrielle, che il Prof Maccarone, Amato Modestino e Alessandro Celli non hanno mai interpretato Sant'Antonio, fino ad arrivare che, l'Opera di Sant'Antonio, cosi come tutti la conoscono, non è mai esistita.

Tanto di dovere.

 

 

 

Paternopoli, 9 febbraio 2010

f.to Felice D'Amato

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