750.000€, la fine del sogno dambrosiano

Nella seduta del Consiglio Comunale di sabato 18 novembre 2006 due verità inoppugnabili sono state assodate da parte di tutta la cittadinanza presente.

La prima è che l''Ente Comune ha un debito, per l''esercizio finanziario anno 2006, di 750.000 Euro, pari ad un miliardo e mezzo del vecchio conio. Tale disastro è frutto della sconsiderata gestione della cosa pubblica degli ultimi due lustri.

La seconda che chi è deputato a svolgere il ruolo di opposizione istituzionale sembra essere, in questo schema, inadeguata dal punto di vista politico e poco informata sugli argomenti all''ordine del giorno (delibere).

Mi auguro che nessuno più, dopo sabato, contesti che la dichiarazione di dissesto finanziario era un atto doloroso ma necessario e che non vi erano le minime condizioni per tentare un improbabile risanamento senza lo strumento del dissesto. La relazione tecnica fatta dall'' assessore al bilancio del Comune avv. Antonio Rauzzino, con dovizia di particolari, correlata da documenti consultabili, restituisce finalmente una verità ai paternesi di cui si sentiva la necessità.

Le stupidaggini fin qui fatte circolare ad arte, anche da soggetti politici che avrebbero il dovere di restituire al popolo dati certi, circa la dichiarazione di dissesto, che a loro dire era stata fatta su un debito di solo 75.000 Euro, sono state elegantemente sbugiardate e smentite con numeri incontrovertibili.

Perfino in minoranza consiliare, nonostante il legame politico mai rescisso con i vecchi amministratori, alla fine ha ammesso che quella raccontata da Rauzzino era la verità ma che loro non avevano avuto il tempo di leggere le carte.

Una domanda sorge spontanea: "ma nel comizio tenuto qualche mese fa in piazza di che cavolo avete parlato ?"

Il fallimento del progetto politico dambrosiano è oggi senza appello e non poteva essere diversamente visto che si è puntato su soggetti politici compromessi con i vecchi amministratori, anche quando i soggetti sedevano in minoranza. Si salva da questa impietosa realtà politica solo il consigliere comunale Garofano Antonello che in quanto giovane animato dalla voglia di fare potrebbe essere l''elemento sul quale puntare sia per la minoranza attuale che per la costruzione di nuovi scenari politici. In futuro non riconosceremo all''attuale dirigenza del gruppo di minoranza nessun ruolo di controllo e di proposta perché ha fallito l''analisi proprio su una condizione macroscopica, come il dissesto, facendosi trovare alla prova dei fatti totalmente impreparata. Paradosso poi, nello stesso consiglio comunale, essa ha votato sempre a favore del sindaco Barbieri. Come dire: "Predicano male e razzolano peggio".

Nasce quindi l''esigenza di costruire un interlocutore politico che dialoghi con la maggioranza attraverso una azione di stimolo, di dialettica e dove necessario di opposizione costruttiva.

Da qui la proposta di una Consulta Permanente dove siano rappresentate tutte le forze politiche sane, tutte le associazioni presenti sul territorio, anche di categoria, gruppi di giovani, semplici cittadini eletti con il metodo delle primarie, che affianchino l''Amministrazione nel compito difficile ma possibile del risanamento della nostra comunità.

Modi e forme della rappresentanza potranno trovare sintesi in una pubblica assemblea aperta a tutti i cittadini. La democrazia partecipativa di cui parlavano, nell''ultimo consiglio comunale, Antonio Rauzzino ed Annarita Colantuono.

Al sindaco Duilio Barbieri chiediamo di profondere energie ed impegno, insieme a tutta la sua maggioranza, per ridare a questo martoriato paese la speranza in un futuro possibile, continuando nel lavoro fin qui svolto. Noi da parte nostra siamo disponibili da subito a fare la nostra parte, senza tiraci indietro, da buoni cittadini e da umili operatori politici impegnati nell''interesse del bene comune. Ai traditori della sinistra paternese non rimane che farsi da parte.

A nulla gli è valso screditare, con la complicità dei "giovanotti della Colomba", il compagno dott. Federico Troisi se poi di fatto hanno dimostrato di non avere la cultura politica per guidare i processi di crescita e di governo della cosa pubblica. Si sono solo politicamente autorovinati ed oggi si nutrono di rancore perfino per chi li aiutò nell''imboscata politica del 5 gennaio 2006.

Ad essi ricordo che l''odio abbruttisce mentre la tolleranza avvicina al bene.

Nel concludere voglio dedicare una frase a chi io considero il responsabile politico dello stato di fatto ovvero al mio concittadino Dott. Felice De Rienzo, da sempre professionista affermato, padre e marito esemplare: "Caro Felice, quante volte in consiglio comunale ti ho detto dai banchi dell''opposizione che il tuo modo di fare politica ci avrebbe aperto le porte del disastro? Ricordo che ridevi, sghignazzavi, quando il sottoscritto cercava di risvegliarti dal tuo sogno di eternità. Hai vinto tu, sarai sicuramente ricordato anche se alla stregua del principe Unno fermato da Papa Leone. Aveva ragione l''amico Antonio Morsa quando in un comizio del 1999 ti disse : Filì tu spacchi e mitti a lo sole co le forze re l''ati. Come vedi il tempo è galantuomo e restituisce ad ogni uomo la propria misura."

 

Forgione Andrea

Ex Consigliere Comunale gruppo Democratici per Paternopoli

Vice presidente Associazione Partito Democratico per L''Irpinia

Componente Associazione Partito Democratico Regione Campania

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