Acqua per l'Irpinia

Al Sindaco del Comune oli Paternopoli

Alla Giunta Comunale di Paternopoli

Ai Consiglieri Comunali di maggioranza 

Al Consigliere Comunale di opposizione,  Sig Antonio Garofano

 

Caro eletto del Popolo,

 in allegato Le  trasmettiamo una bozza con la quale Ella potrà chiedere di inserire all'ordine del giorno, nel prossimo Consiglio Comunale, che uno dei punti della seduta preveda il  pronunciamento  formale  contro la privatizzazione dell'acqua. Ci appare questa una semplice battaglia per la civiltà ed il progresso di tutta l'umanità che viceversa, se vedesse privatizzato un bene essenziale come l'acqua, farebbe passi indietro rispetto ad uno sviluppo sostenibile. 

Le segnaliamo che nel programma ufficiale delle forze politiche dell'UNIONE , che ha ottenuto il voto della maggioranza degli Italiani, fra le necessarie ed auspicate privatizzazioni non è contemplata quella dell'acqua.

Certi  di poter contare sulla Sua rinomata sensibilità di uomo delle Istituzioni , animato da sano spirito democratico e mosso nell'agire politico solo dal fine di difendere il bene comune , ci affidiamo con fiducia ed in attesa porgiamo i piu' vivi e sentiti ringraziamenti . 

 

Cordiali Saluti

 

Il Presidente : Ing Prof. Antonio Petruzzo

Il vice presidente : Sig Andrea Forgione

Il Segretario: Arch. Alevidio Zoena

 

 

Paternopoli 04 gennaio 2006     Bozza:  

Ordine del Giorno PER L'ACQUA PUBBLICA NEL SANNIO E NELL'IRPINIA

Presentato al Consiglio Comunale di ______________

Lì ________________

 

Premesso che:

-L'acqua è fonte di vita.

-L'acqua è un bene comune dell'umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti.

-Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: dunque l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti.

-Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile. Ogni giorno 34.000 persone, in prevalenza donne e bambini, muoiono per il mancato accesso all'acqua potabile. E tuttavia, le pressioni ai diversi livelli finalizzate ad affermare la privatizzazione della gestione della risorsa idrica, continuano.

-Arrestare i processi di privatizzazione dell'acqua è un problema di civiltà, che chiama in causa politici e cittadini, che chiede a ciascuno di valutare i propri atti, assumendosene la responsabilità rispetto alle generazioni viventi e future.

-Dopo decenni di ubriacatura neoliberista, gli effetti della messa sul mercato dell'acqua dimostrano come solo una proprietà pubblica e un governo pubblico e partecipato dalle comunità locali possano garantire la tutela della risorsa, il diritto e l'accesso all'acqua per tutti e la sua conservazione per le generazioni future.

-Le lotte per il riconoscimento e la difesa dell'acqua come bene comune hanno acquisito in questi anni una rilevanza e una diffusione senza precedenti. Hanno attraversato l'America Latina e l'Europa, e anche il nostro Paese.

 

Considerato che a breve potrebbe andare in votazione, all'interno dell'Assemblea dei Sindaci dell'ATO 1 Calore Irpino, l'affidamento del servizio idrico integrato.

 

Il Consiglio Comunale riunito in data odierna

 

Chiede

al Presidente dell'Ato 1 on.Giuditta e all'intero CdA, ai Sindaci delle province di Avellino e Benevento, ai Presidenti di Provincia Nardone e De Simone:

-di riconoscere l'acqua come "bene comune" non assoggettato alle norme del mercato e come diritto umano inalienabile, evitando che nell'ATO 1 Calore Irpino, l'ambito dentro cui si collocano le maggiori risorse idriche dell'intero Mezzogiorno, possano entrare i privati;

-di evitare la privatizzazione e la vendita delle Reti e del servizio idrico;

-procedere con l'affidamento diretto del servizio idrico a società con capitale interamente pubblico, così come è scritto nel Programma dell'Unione;

-di costituire un soggetto giuridico unico a cui conferire la gestione del "servizio pubblico" sopprimendo l'inutile separazione tra proprietà dei beni/reti e gestione dei servizi;

-di obbligare il reinvestimento di eventuali utili per il miglioramento degli impianti;

-individuare e attivare le opportune modalità di partecipazione dei cittadini e di democrazia dell'acqua, attraverso la costituzione dei Consigli dei cittadini a livello di comuni provincia e di ATO.

-di portare, in tempi ragionevoli, al 15% la media delle perdite delle reti di distribuzione;

-di introdurre e distribuire gratuitamente i riduttori di flusso a livello di uso domestico;

-di rinviare qualsiasi decisione affrettata in merito all'affidamento del servizio idrico integrato. Tenuto conto che il Decreto Bersani posticipa i termini al 31/12/2007, c'è tutto il tempo per aprire da subito una grande discussione sul tema dell'acqua, coinvolgendo i Consigli Comunali, i cittadini, i movimenti, le forze sindacali e politiche.

 

Impegna

il Sindaco ad assumere questa posizione ed a sostenerla nelle Sedi Istituzionali preposte.

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