Le ragioni della storica disfatta elettorale (accusata sia a livello parlamentare che sul piano politico-amministrativo) delle sedicenti forze di "centro-sinistra" (non ultima la sconfitta nella Capitale) sono molteplici e complesse, e non sono inquadrabili solo nel fenomeno dell'astensionismo di massa che, in questa tornata elettorale, ha indubbiamente registrato un'opzione cosciente e volontaria, compiuta in vasti settori dell'elettorato storicamente collocato a sinistra.
Anzitutto, figure quali Rutelli (il pretofilo) non si possono affatto qualificare come soggetti di "sinistra" (come insinua qualcuno male informato o in malafede) ma sono semplicemente una lieve sfumatura della destra. In effetti si tratta di personaggi molto più subdoli, falsi ed ipocriti, quindi senza dubbio peggiori di tanti esponenti dichiaratamente postfascisti (o criptofascisti) quali Alemanno & soci.
Parimenti il PD veltroniano è semplicemente una scoloritura politico-ideologica del PDL, il partito di plastica made in Arcore. D'altronde, anche la sigla delle due formazioni è praticamente simile, basta cancellare un "L" e il gioco è fatto.
Purtroppo, la mia non è solo facile ironia ma la constatazione di un dato di fatto inoppugnabile, di un'evidenza assolutamente oggettiva.
Dunque, questa presunta "sinistra", ovvero quel che rimane del vecchio "centro-sinistra" che ha innegabilmente mal governato il paese ed ha rovinosamente fallito, non è minimamente attendibile quando si propone come una seria alternativa politica rispetto all'ascesa prepotente di una destra agguerrita, cinica e spregiudicata quale quella leghista-postfascista-forzitaliota.
Non è un caso che la sedicente "sinistra" non sia più egemone culturalmente in Italia da diversi anni, ma abbia perso la sua influenza e il suo carisma intellettuale faticosamente conquistato (dal vecchio PCI) nel secondo dopoguerra.
Tale egemonia culturale è ora saldamente nelle mani della peggiore destra presente in Europa, una destra arrogante, rozza e ignorante, codina e forcaiola, razzista e xenofoba, demagogica e populista, fascista e antidemocratica, opportunista e affarista.
Lucio Garofalo