L'Italia deve dare la precedenza al futuro. Il futuro è l'unico tempo che ci è dato di vivere e questo tempo nuovo va progettato e immaginato insieme alle giovani generazioni. L'attuale classe dirigente del PD viene dal passato e non è in grado di immaginare nuovi metodi e nuovi modelli. Come si può pensare che un politico navigato, come Massimo D'Alema, sia oggi diverso da quello che è stato nel vecchio PCI? Dalle nostre parti si dice che "il lupo perde il pelo ma non il vizio". Nuove idee non possono camminare sulle gambe di vecchi dirigenti. Le nuove idee hanno bisogno soprattutto di gambe agili e di nuovi leader. Senza una nuova classe dirigente non risulteremo mai credibili agli occhi dell'opinione pubblica e dei cittadini. L'idea di partito di Walter Veltroni è antitetica al partito "solido" proposto da Bersani, fatto di soli iscritti, tenuti insieme da vecchie liturgie, che rinuncia alla vocazione maggioritaria e ritaglia per se il ruolo di forza minoritaria di sinistra, che propone un'alleanza difficile da realizzare come quella con il centro di Casini e con la sinistra extraparlamentare. Il partito di Bersani è in realtà un partito di post-comunisti nostalgici, di falsi uomini "duri e puri" che non hanno mai smesso di frequentare imprenditori senza scrupoli come Tarantini, che si scambiano in TV i pizzini del malaffare con gli avversari politici, che difendono il disastro della politica bassoliniana in Campania. In definitiva, il partito di Bersani è il partito della restaurazione partitocratica, un modello conservatore. La vera sfida nel partito democratico si gioca tra innovatori e conservatori. Gli innovatori sono riconducibili al modello veltroniano di partito. Infatti, le mozioni di Franceschini e di Marino sono le vere eredi ed interpreti del partito aperto, plurale e delle primarie. E', pertanto, dovere di tutti i democratici, donne e uomini, moderni e post-ideologici, continuare a percorrere la strada tracciata da Walter Veltroni. Poi, siccome il congresso irpino ha consegnato un risultato che dà ai veltroniani (Marino + Franceschini) quasi il 70 per cento dei consensi, tocca a noi la responsabilità di governare il partito provinciale. Occorre quindi riavvicinare la mozione Franceschini e quella Marino su una grande speranza di rinnovamento e di partecipazione. Noi, democratici veltroniani della Media Valle del Calore siamo pronti. E' compito del Senatore Enzo de Luca chiarire da che parte sta e stoppare sul nascere quel sottobosco di presunte alleanze innaturali fra i residui del bassolinismo ed i nostalgici del demitismo per portare finalmente il partito in mare aperto, fra la gente e nelle piazze, per farne finalmente il partito dei cittadini. Una volta unite le due anime del veltronismo, si potrà insomma scegliere la squadra che dovrà governare il partito irpino. Sono fiducioso che il Senatore De Luca saprà cogliere e fare sua questa nostra proposta e che insieme ad altri dirigenti del partito, sostenitori della mozione Franceschini, come Gino Anzalone, Franco Maselli, Aldo D'Andrea e Peppino Di Iorio riuscirà ad impedire il progetto trasformista dei bassoliniani. Noi veltroniani desideriamo dare una svolta decisiva alla vita politica di questa provincia e di questa regione, e facciamo sul serio. Per questo abbiamo puntato da tempo sulla candidatura a Governatore della Campania di Vincenzo De Luca, attuale Sindaco di Salerno. Per lui abbiamo costituito il "Comitato dei Mille". Subito dopo le primarie del 25 ottobre, Vincenzo De Luca sarà nuovamente in Irpinia e da quel momento inizierà ufficialmente la campagna elettorale. A lui abbiamo chiesto, in uno degli ultimi incontri, di voler favorire in Irpinia un rinnovamento radicale della classe dirigente, evitando di riciclare nel nuovo progetto chi in questi anni ha rappresentato il bassolinismo. D'altronde, se cosi non fosse, tradiremmo le aspettative dei tanti democratici campani che si aspettano dal PD un segnale di discontinuità e di vero cambiamento.
Data: 8.10.2009
Andrea Forgione, delegato alla convenzione provinciale e candidato alla segreteria provinciale del PD