Bassolino e De Mita devono fare un passo indietro

pd_miniFra poco più di quattro mesi ci saranno le elezioni per il rinnovo del governo regionale. Sarà questa una data storica per i cittadini campani che per 30 anni hanno dovuto subire un potere politico di tipo feudale. Infatti, il demitismo prima, e l'asse Bassolino-De Mita poi, hanno sempre dato vita a governi regionali fondati su rapporti di fedeltà personale tra "signori" e "vassalli", dove il monopolio prima ed il duopolio dopo, del potere politico è stato esercitato, senza regole o controlli, sulla massa rassegnata che costituisce la quasi totalità della popolazione campana. Lo sperpero di pubblico denaro, i fondi europei inutilizzati, la sanità regionale allo sfascio, la presidente del consiglio regionale Lonardo-Mastella con obbligo di dimora fuori regione, il governatore Bassolino inquisito e rinviato a giudizio con ipotesi di reato che vanno dalla frode in pubbliche forniture, alla truffa ai danni dello Stato, abuso di ufficio, falso e reati ambientali, l'ARPAC decapitata dalla magistratura, svariati dirigenti regionali sotto processo ed in carcere, la malavita e la camorra infiltrate nei gangli vitali delle istituzioni, il Partito democratico campano rigonfio di tesserati organici ai clan camorristici e per giunta sicari per conto dei boss come nel caso del PD di Castellammare di Stabbia, il tutto ricoperto da tre metri di immondizia, obbligano chi vuole bene alla Campania ed ha un po' di amor proprio a chiedere a voce alta alla politica: discontinuità e rinnovamento. Infatti, il primo passo verso la rinascita collettiva di una comunità distrutta dalla malapolitica non può che essere quello di azzerare e superare l'attuale classe dirigente regionale, che tradotto in termini strettamente pratici significa che Antonio Bassolino e tutti i consiglieri regionali di maggioranza devono necessariamente fare un passo indietro e non ricandidarsi per lasciar posto a nuove energie. Qualunque progetto politico che si fondi sulla riproposizione dell'asse Bassolino-De Mita è destinato alla sconfitta, figurarsi poi, se il governatore Bassolino decidesse di candidare una propria squadra alle prossime elezioni regionali, costringendo il PD a seguirlo. La necessità di rinnovare questa gerontocrazia oligarchica e partitocratica impone anche all'Irpinia di fare la sua parte. Anzi, la riscossa deve partire proprio dalla provincia di Avellino, dove il demitismo, anche se in forma spuria, è ancora radicato e difficile da estirpare. La società civile sana, il mondo del lavoro e dell'impresa, il mondo della cultura e soprattutto i giovani devono farsi carico di un progetto nuovo, antagonista del modello demitiano, che guardi al futuro e restituisca speranza ai cittadini. Tutto sommato, è per queste ragioni che abbiamo dato vita al Comitato dei Mille per Vincenzo De Luca governatore della Campania. Per svoltare pagina, senza dover necessariamente consegnare il governo della regione ad una destra sempre più populista e antimeridionale. Questo Comitato per Vincenzo De Luca governatore della Campania, nato in Irpinia, ha l'ambizione di unire cittadini e forze politiche che, come noi, lavorano per la discontinuità e per il rinnovamento della classe dirigente e che come noi vogliono liberare la Regione Campania da un potere feudale che è ormai anacronistico e dannoso per tutta la collettività. Siamo convinti che alla fine i cittadini riusciranno a liberarsi dalle catene che tengono imprigionate le tante risorse, energie ed intelligenze che esprime questo territorio, per troppo tempo sacrificate e subordinate agli interessi dei pochi feudatari e satrapi locali, ormai fuori tempo e fuori luogo, dal pensiero politico vecchio e asfittico, perlopiù incomprensibile ed inadeguato a rispondere alle nuove domande che giungono da una società sempre più moderna ed esigente.

 

Data: 3.11.2009

Andrea Forgione, componente del "Comitato dei Mille" candidato alla segreteria provinciale del PD

Antonio Petruzzo, componente del "Comitato dei Mille" e delegato provinciale del PD

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