Come funziona la nuova legge elettorale

dsSEZIONE NILDE IOTTI - PATERNOPOLI 

Come funziona la nuova legge elettorale

Come si andrà al voto il 9 aprile 2006

 

SISTEMA PROPORZIONALE E PREMIO DI MAGGIORANZA - Con la nuova legge vengono aboliti i collegi uninominali con cui venivano eletti i 3/4 del Parlamento e viene introdotto il sistema proporzionale. Per l'elezione della Camera i seggi vengono divisi tra 27 circoscrizioni (ogni circoscrizione esprime un numero definito di deputati in rapporto agli abitanti), mentre al Senato le circoscrizioni sono 20 su base regionale.

LE SOGLIE DI SBARRAMENTO - Alla Camera le coalizioni, per accedere alla ripartizione dei seggi, devono superare il 10% dei voti, i partiti non coalizzati devono superare il 4%, mentre i partiti coalizzati devono andare oltre il 2%. I voti dei partiti che non raggiungono il 2% vengono conteggiati, ma per il riparto dei seggi vengono contati solo quelli presi dal miglior perdente al di sotto del 2%, gli altri vengono sostanzialmente "sterilizzati". E' questo un punto di dubbia costituzionalità perché in questo modo non tutti i voti sono uguali, ve ne sono alcuni, cioè - quelli alle liste minori - che a un certo punto del processo di calcolo vengono esclusi. I seggi sono ripartiti in proporzione al risultato ottenuto da ciascuna lista in ambito nazionale.

Anche al Senato le soglie di sbarramento sono tre: 20% per le coalizioni, 8% per i partiti non coalizzati e 3% per quelli coalizzati. La ripartizione dei seggi avviene regione per regione in proporzione ai voti ottenuti dai singoli partiti.

IL PREMIO DI MAGGIORANZA AL CONTRARIO - La legge ammette, neanche tanto implicitamente, che è molto difficile raggiungere con questo metodo maggioranze stabili e quindi prevede un premio di maggioranza. Al contrario però. Viene premiato, infatti, non chi supera una certa soglia, ma proprio chi non la raggiunge.

Alla coalizione vincente che non raggiunge il 54% dei voti viene infatti garantito un premio di maggioranza, che garantisce il raggiungimento di 340 deputati. All'opposizione restano 277 seggi. Poi ci sono da conteggiare i 12 seggi della circoscrizione Esteri.

Da notare che a confronto, la famosa "legge truffa" del 1953 risulta molto più equilibrata: per avere il premio di maggioranza occorreva infatti superare il 50% dei consensi secondo la logica che chi otteneva molti voti veniva "aiutato". Nella versione della Cdl, invece, si viene favoriti solo se non si prendono molti voti. Se, per ipotesi, una coalizione dovesse, al contrario, superare il 54% dei consensi - e quindi riscuotere un consenso popolare molto alto - paradossalmente non scatterebbe alcun premio di maggioranza.

AL SENATO C'E' IL PREMIO DI COALIZIONE REGIONALE - Al Senato il premio di coalizione viene calcolato su base regionale. La coalizione che ha piu' voti in ogni singola regione avra' almeno il 55% dei seggi. In questo modo il premio di maggioranza puo' andare in una regione alla Cdl e in un'altra regione all'Unione. Sono previsti, quindi, 20 premi distinti, divisi per "peso" a seconda delle diverse popolazioni regionali.

Da tutte le simulazioni effettuate risulta che è praticamente impossibile ottenere nella composizione finale del Senato, per qualsiasi coalizione, una maggioranza apprezzabile. Anzi, in molti casi si può verificare che al Senato vi sia una maggioranza diversa da quella della Camera in quanto il calcolo del premio di maggioranza è differente. Un'assicurazione di ingovernabilità.

NIENTE PREFERENZE - Vengono abolite le preferenze e i candidati sono inseriti in liste "bloccate". Gli elettori vengono spogliati del diritto di decidere i loro rappresentanti e possono scegliere solo il simbolo della lista, gli eletti invece vengono decisi dalle segreterie dei partiti.

INDICAZIONE DI UN UNICO CAPO DELLA COALIZIONE - Viene introdotta la designazione del "capo della coalizione" e non del "premier" per evitare di incappare in una palese incostituzionalità che violerebbe l'articolo 92 che assegna al Presidente della Repubblica la designazione del presidente del Consiglio. Viene introdotto, inoltre, l'obbligo, di depositare presso il Viminale un programma di governo con l'elenco delle forze politiche che vi aderiscono.

"I partiti o i gruppi politici - recita la nuova norma - organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare, depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione". In precedenza era scritto "unico leader".

TUTELA DELLE MINORANZE LINGUISTICHE - Sono tutelate le minoranze linguistiche, coalizzate o non coalizzate. Nelle Regioni a statuto speciale potranno accedere al riparto dei seggi superando la soglia del 20%.

RACCOLTA FIRME, MA NON PER TUTTI - I partiti o i gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in entrambe le Camere dall'inizio della legislatura e i partiti che siano collegati a due liste già presenti in Parlamento e che allo stesso tempo abbiano almeno un seggio nel Parlamento europeo non dovranno raccogliere le firme per la presentazione delle liste elettorali.

Lo stesso vale per i partiti o i gruppi politici rappresentativi di minoranze linguistiche che abbiano conseguito almeno un seggio in occasione delle ultime elezioni per la Camera o per il Senato.

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