Quando ci candidammo nel 1999 eravamo assolutamente coscienti di perdere le elezioni, pur tuttavia, non esitammo un secondo rispetto all'assunzione della responsabilità di poter diventare eletti del popolo e rappresentare il pensiero alternativo alla lista stretta di mano. Numerosi sono i doveri di un gruppo d'opposizione, e non sempre le condizioni politiche e sociali permettono di svolgere appieno il mandato elettorale. L' enorme scarto di consensi con la lista di maggioranza, la defezione del capogruppo di Minoranza Michele Storti, la disabitudine dei cittadini paternesi a fare politica, la regola del baratto instaurata da Felice De Rienzo con le persone a Noi vicine elettoralmente, forse, non ci permettono di lasciare una grande testimonianza politica. Ad ogni buon conto numerose sono state le proposte presentate in consiglio comunale, ovviamente sempre disattese, molte le denunce presentate all'autorità giudiziaria, senza per questo aver ancor ottenuto giustizia, diverse le iniziative intraprese per ascoltare i bisogni provenienti dalla collettività, ottenendo quasi l'assoluto silenzio, ma una cosa più di tutto conta, noi non ci siamo mai venduti al padrone di turno. Non diciamo che non abbiamo ricevuto offerte, ma le abbiamo sdegnosamente e seccatamene rifiutate. Coscienti di questa difficoltà del fare politica, con l'unico strumento del gruppo di Minoranza ci siamo attivati nella costruzione del Circolo della Margherita Aldo Moro. Confidavamo insieme ad altri amici di fame un luogo di elaborazione politica, di incontro di sensibilità, di sintesi, di costruzione di percorsi praticabili di Democrazia.
Lo scopo era addivenire ad un'alleanza con i Democratici di Sinistra, anch' essi forza politica organizzata sul territorio. Il fine costruire l'Ulivo e battere Felice De Rienzo. Le responsabilità del mancato accordo sono molte ma, sono storia sulla quale non intendiamo tornare. D'altra parte tu il Ns. pensiero lo conosci bene per avertelo esaurientemente manifestato prima personalmente e poi sugli organi di stampa. L' 11 febbraio 2004 sia per ragioni personali (non intendiamo più candidarci e lo confermiamo) che per motivi politici, ci siamo allontanati dal tavolo delle trattative e ci siamo dimessi dal direttivo del Ns. partito. Dopo circa due mesi prendiamo atto che l'alleanza é ancora in alto mare, ed allora la responsabilità della difficoltà é forse di Federico Troisi, é forse di Pasquino Gennaro e Forgione Andrea, ma, evidentemente ci deve essere qualche altro protagonista. Noi lo individuiamo, senza remore, in Michele Storti. Michele Storti é un amico, un ottimo professionista, ma politicamente è una figura particolare. È avvezzo al salto della quaglia, in genere assume condotta talpoide, e la sua motivazione politica sembra essere evocata da rancori e vendette. E' velieitario quando le condizioni non lo pertnettono! Come pensava di ricandidarsi se cinque anni fa ha scelto la difesa di un suo legittimo diritto all'onere ed onore di rappresentare seicento persone che ci avevano onorato del loro voto? In alcuni momenti dell'agire politico sembra essere guidato da strani pupari.
O meglio, ed a questo che noi crediamo, la Politica non è il terreno sul quale si muove a proprio agio. Il concetto è questo, da quando la Margherita ha delegato Michele Storti alle trattative, ha perso in spinta propulsiva, si è relegata in posizione di attesa, non ha chiari ne gli obiettivi a medio e lungo termine ne le strategie da perseguire.
Abbiamo l'impressione che si ponga di traverso rispetto alle spinte che provengono dalla eaeietà civile. Ma che cosa vuole questa Società Civile!? La Società Civile vuole una politica nuova che non sia un'accozzaglia di minuti interessi, una politica che manifesti soluzioni e progetti per il futuro. Questo non lo si realizza puntando agli uomini con il vecchio metodo del porta a porta, ma, con l'analisi le idee ed i progetti.
Michele Storti, ne siamo certi, condurrà la Margherita nel baratro.
Con essa trascinerà anche le istanze di rinnovamento provenienti dalla società, condizione che passerà attraverso una sicura sconfitta. C'è una unica possibilità, c'era a Luglio e c'è oggi, unire le Forze e costruire il Centro- Sinistra. Presentare due liste in opposizione a Felice De Rienzo è un suicidio politico!
La Margherita per atto di responsabilità deve rendersi conto di non avere un leader spendibile. Sino ad oggi sono stati indicati diversi leader; ma, nessuno sembrerebbe avere le condizioni ottimali per vincere. Ma soprattutto nessuno sembra essere motivato ad andare sino in fondo, contemplando fra tanti risultati anche quello della sconfitta. Alcuni sono arrivati a dire ai sottoscritti che - in presenza del terzo mandato non si sarebbero candidati. Maah!...Discorsi che lasciano il tempo che trovano. E allora tu ti starai chiedendo, questi due dove vogliono arrivare ? A te diciamo - ti riconosciamo di essere assolutamente motivato, di voler andare fino in fondo, di essere pronto a metterti in discussione (anche grazie al fatto che i sottoscritti ti hanno stimolato) e per questo tu hai la Ns. stima politica. Ma ascolta bene, Noi andiamo anche oltre, sé è vero quanto affermiamo, allora tu sei l' unico candidato sindaco possibile e tutte le forze sane e democratiche debbono obbligatoriamente non farti mancare il loro consenso. Questo, ovviamente, a patto e condizione che tu non ponga veti e pregiudiziali su nessuno, che t' impegni a costruire un Centro-Sinistra possibile, ritagliando per ogni forza o movimento la giusta visibilità senza assumere atteggiamenti di bella donna o di unto del Signore. Dall'altra parte, la Margherita e la società Civile devono prendere coscienza che la scommessa è alta, che tu puoi e devi essere una risorsa. Per quanto ci riguarda chiariamo : Nulla Osta alla tua candidatura a sindaco nell'ambito del Centro- Sinistra. Da questo momento in avanti non spenderemo una parola né a favore né contro alcuno, almenoché qualcuno non ci attacchi, la nostra natura di combattenti adatti per il corpo a corpo, ci indurrebbe a tornare.
Federì, sé saprai guidare il processo senza esclusione per alcuno e senza commettere errori di stupido protagonismo, non solo avrai il Ns. consenso elettorale ma, con gli altri amici e compagni potremo scrivere un'altra pagina della storia della Ns. comunità.
Gennaro Pasquino e Andrea Forgione