Focalizziamoci sui programmi

Nella puntata di Matrix di ieri sera, con ospite l'on. Fini, si è convenuti che l'attuale campagna elettorale nazionale risulta sicuramente una delle più infuocate degli ultimi 20anni.

Credo proprio che Paternopoli non faccia eccezione e che nei prossimi mesi le vedremo, le sentiremo e, probabilmente, le diremo di tutti i colori.

Vorrei però concentrarmi su quello che oggi viene definito un particolare: il programma.

Si, avete capito bene: a Paternopoli i programmi politici sono qualcosa del tutto aleatorio e le discussioni vertono solo sui nomi.

Addirittura stamattina su un articolo del Corriere dell'Irpinia (che troverete pubblicato in giornata sul sito) compaiono i candidati delle ipotetiche due liste e persino la descrizione dei simboli.

E i programmi? Eh no, di quelli non si parla.

Chi vi scrive è abituato a valutare la politica principalmente in base a tre elementi: programmi, fatti concreti e ideali, lasciando la "politica da cantina" agli altri. Parlando con un amico, alcuni giorni fa, gli ho chiaramente espresso forti perplessità sulla politica locale e sul fatto che negli ultimi 10anni non si sia voluto realizzato un luogo (preferisco non parlare di partito) in cui discutere di politica con la "P" maiuscola.

Questo perché i politicanti nostrani, ovvero quelli che parlano e sparlano di politica, si preoccupano di comparire sui giornali locali e di sfogliarli, ma non si preoccupano di seguire le vicende nazionali o, comunque, di più ampio respiro. Chissà se sono in grado di affrontare un discorso di economia o analizzare, senza faziosità, il reale perché di una legge!

Oggi tutti voglio ritagliarsi una candidatura, ed è, tutto sommato, legittimo, ma per quale motivo un paternese dovrebbe votare un candidato piuttosto che un altro?

Probabilmente, come avviene ormai da decenni, solo in base alle promesse, alla simpatia personale o semplicemente per non votare l'acerrimo nemico.

La realtà, però, è che Paternopoli è un paese che ha perso la sua identità e che vive un una sorta di limbo temporale e culturale.

Nessuno si preoccupa del fatto che la sera, passeggiando, per le strade non si incontra anima viva (e non mi si venga a dire che si stanno facendo i carri). Spesso, con gli amici, si scherza dicendo che potremmo istituire un gran premio cittadino, senza la necessità di avvisare nessuno, perché tanto chi vuoi che ci sia.

Non basta "sistemare" una o due persone, bisogna ridare vita a questo comune e consentire a chi ci abita di vivere e non di sopravvivere.

Penso di aver sentito, negli ultimi mesi, almeno 3 o 4 famiglie dire di volersi trasferire ad Avellino o a Benevento perché: "... tanto qui che ci stiamo a fare!".

Nel tessuto sociale paternese regna sovrano il rancore e la voglia di vendetta trasversale e questa situazione l'abbiamo creata tutti, nessuno escluso. Bisogna guardare avanti e trovare le soluzioni ai problemi, poi, i colpevoli, verranno alla luce da soli e saranno automaticamente messi da parte.

Inoltre è ora di fare chiarezza sulla reale situazione economica del paese: è possibile che dopo oltre 8 mesi dalla passata legislatura, non sia ancora possibile sapere chiaramente in che stato versa la finanza del nostro comune?

Si parla tanto di ambiente e territorio, bene! Ma se si intende realizzare un suo risanamento e una sua valorizzazione bisogna scegliere persone che abbiano il necessario know how per realizzalo e, possibilmente, che si siano sempre prodigate per farlo.

Così come sarebbe opportuno scegliere una figura qualificata per risolvere la vergognosa situazione del servizio sanitario di base nel nostro comune.

Ad oggi, nessuno si è preoccupato di stilare un minimo di bozza programmatica basata sull'analisi di questi e degli altri cento problemi che ci sono, rimandando la scelta dei candidati al dopo.

Il punto è uno solo: il programma sceglie le persone, il contrario non è più ammissibile.

Ma tutto questo è lontano dai nostri politicanti che sono impegnati soprattutto a non uscire di scena, ad aggrapparsi allo loro presunta nicchia di potere, piuttosto che mettersi a tavolino e parlare del reale futuro di Paternopoli.

 

 

Ing. Felice Pescatore

 

 

Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla di politica.

 

[Oscar Wilde]

Free Joomla templates by Ltheme