Partiamo con una premessa. A Paternopoli, come al solito, alle ultime elezioni il primo partito per consensi e' stato, sia alla camera che al senato, il partito democratico. Con percentuali quasi bulgare, il pd , che ha toccato al senato quasi il 40 per cento dei consensi, si e' lasciato alle spalle , in ordine: il movimento 5 stelle, la lista Monti, il Pdl e per ultimo l'Udc, quest'ultimo divenuto quasi un partito di pura testimonianza. Eppure qui a Paternopoli il Pd non governa, non ha sindaci e consiglieri comunali , ne' uomini di potere . Ma vince sempre. Segno che il PD di Paternopoli e' ancora in grado di scaldare il cuore dei cittadini ed e' ancora riconosciuto come forza di innovazione e di rinnovamento. Non possiamo altrettanto dire del Pd romano dei vari Bersani, D'Alema, Bindi , Fioroni e dei tanti altri professionisti della politica pseudo dirigenti di questo partito lesionato . In un sol colpo il Pd ha perso quattro milioni di voti e per poco non e' stato raggiunto da un moribondo Pdl, comunque superato alla camera dal Movimento 5 Stelle . Una domanda sorge spontanea, di chi e' la colpa di questa sconfitta? Il primo responsabile e' il segretario nazionale Pierluigi Bersani. Il segretario e' un politico vecchio, dal pensiero politico asfittico , un conservatore del secolo scorso, un illuso che voleva smacchiare il giaguaro ma ha finto con il pettinare le bambole. Ora piange e non dorme tentando di ottenere la fiducia dal movimento 5 stelle per realizzare un governo che e' impossibile da formare. Beppe Grillo , primo partito in Italia, non e' stupido, non dara' mai la fiducia ad un governo dove ci saranno Franceschini; Bindi, Fioroni, Finocchiaro, D'Alema ed altri aristocratici parrucconi che siedono in parlamento da venti anni . Ecco che allora Bersani, uomo politico alla frutta, se vuole evitare la totale distruzione del Pd ha a disposizione un solo gesto: dimettersi martedi 5 marzo, nel corso della direzione nazionale. Insieme a lui si deve dimettere anche il segretario regionale Enzo Amendola che con il suo operato ha favorito la vittoria del PDL in regione Campania. Ha ragione Rosetta D'Amelio che ha chiesto le dimissioni di Amendola per manifesta incapacita' a gestire il partito in Campania. Se Bersani non capisce che il suo tempo e' finito e si intestardisce a voler realizzare un governo irrealizzabile il destino del Pd e' segnato. Alle prossime elezioni, che saranno ravvicinate, molti di noi , che nonostante tutto ancora credono in un PD aperto , plurale, riformista ed innovatore , passeranno definitivamente al movimento 5 stelle che arrivera' al 40 per cento dei consensi. Se a Paternopoli il Pd avesse perso io e tutti i dirigenti di Paternopoli avremmo immediatamente presentato agli iscritti le nostre irrevocabili dimissioni . Cosi funziona nei paesi civili, nelle democrazie moderne. Un soggetto politico deve capire quando e' giunto il momento di passare la mano. Ora e' il momento di Bersani di fare un passo indietro per passare la mano a Matteo Renzi, come molti di noi avevano proposto alle primarie. Peccato, siamo stati inascoltati ed oggi ne paghiamo le conseguenze. O e' questo oppure anche noi grideremo il motto: TUTTI A CASA.
Andrea Forgione, segretario pd Paternopoli e dirigente provinciale del pd