Lunedì, 21 luglio 2009, come è noto, ci siamo recati presso la sede provinciale del PD di Avellino per consegnare all'ufficio adesioni le quaranta tessere raccolte dal circolo PD "Martin Luther King" di Paternopoli, compresa quella di Beppe Grillo. Ci ha accolti con tutto il suo garbo la Presidente del PD provinciale Vanda Grassi ed ha preso visione delle quaranta adesioni. Ci ha detto poi che non poteva accettare quella di Beppe Grillo perché doveva obbedire a gli ordini di Roma. A quel punto abbiamo chiesto alla signora Grassi una dichiarazione scritta che motivasse il rifiuto dell'adesione al PD di Beppe Grillo. La risposta è stata positiva e dopo poco ci ha consegnato una sua dichiarazione scritta che alleghiamo alla presente.
Osservazioni: secondo il regolamento del tesseramento al PD, l'ufficio adesione era comunque tenuto ad accogliere l'adesione al PD di Beppe Grillo. Poi si sarebbe dovuta riunire la Commissione di garanzia provinciale per esprimersi in merito e magari notificare all'ufficio adesioni e al segretario del circolo PD "Martin Luther King" di Paternopoli l'eventuale parere negativo. Invece, da quanto certifica la Presidente Grassi, il parere dalla Commissione di garanzia provinciale del PD di Avellino sarebbe stato addirittura acquisito in via preventiva.
A noi questo non risulta perché abbiamo interpellato due componenti della Commissione di garanzia provinciale del PD di Avellino che ci hanno assicurato che la loro Commissione non ha mai espresso parere preventivo sulla questione dell'adesione al PD di Beppe Grillo. Per la precisione, i due componenti della Commissione di garanzia provinciale del PD di Avellino a cui facciamo riferimento sono il dott. Aldo D'Andrea per la mozione Franceschini e Franco Iovino per la mozione Marino.
Secondo noi, e ce ne dispiace molto, martedì pomeriggio la Presidente Vanda Grassi ha fatto una forzatura. Se poi si aggiunge che alcuni segretari irpini, dei circoli PD, ci hanno raggiunto telefonicamente per denunciare molte anomalie nella fase di tesseramento, tra cui quelle delle tessere fotocopiate oppure consegnate nelle mani, non dei segretari di circolo ma di persone demitiane, apparentemente pentite, e chiaramente complici di Bassolino che tenta di ricostruire l'asse con Ciriaco De Mita, siamo di fronte a macroscopiche illegittimità.
Tutto questo l'opinione pubblica provinciale lo sa e tutti i veri democratici irpini sono rimasti mortificati.
I parrucconi, i venditori di mutande, i professionisti della politica, parassiti della società civile, per ordine dei loro Mullah napoletani, che rispondono agli Ajatollah romani, stanno per fare del glorioso PD di Veltroni una brutta copia della Democrazia Cristiana sotto le insegne del vecchio Partito Comunista. Noi, i veri democratici, a questo gioco diciamo no, e chiamiamo a raccolta tutte le donne e gli uomini, liberi, forti, e coraggiosi, ad unire le forze per impedire il progetto di restaurazione degli Ajatollah romani.
Paternopoli, 22.7.2009
Andrea Forgione, Segretario cittadino del PD