Pierluigi Bersani ed i cortigiani della partitocrazia hanno definito le regole per le primarie. I cittadini per poter scegliere il candidato premier del PD dovranno partecipare ad elezioni dove e' previsto il quadruplo turno carpiato con avvitamento, devono conoscere le ultime due strofe di bandiera rossa, devono conoscere a memoria le tappe fondamentali della carriera politica di Massimo D'alema, devono giurare sulla Bibbia di Rosy Bindi, devono versare al seggio 150 punti della raccolta carburante della stazione di Bettola piu' 10 topolino, ed infine devono devolvere due euro da fondi provenienti dal finanziamento al partito di Filippo Penati o da quelli del presidente dell'Ilva di Taranto. Neanche i Talebani pachistani sarebbero mai stati capaci di definire regole di questo tipo.
La verita' e' che Bersani ed i cortigiani della partitocrazia hanno paura di perdere i privilegi di casta, hanno paura di dover tornare a casa dopo 25 anni di potere. Hanno paura di Matteo Renzi e della sua rottamazione. Faranno di tutto per fermare Renzi. Facciamo un esempio qui in Irpinia. Chi puo' vietare a quelli di SEL di accordarsi con i demitiani del Pd per spartirsi nei seggi le quote di voti stabilite sul piano nazionale?. Nessuno. Per farlo bisognerebbe avere un controllo meticoloso sui seggi ed i rottamatori irpini non hanno questa struttura. Chi puo' impedire che Aurusicchio e Fierro, ex comunisti entrambi, si accordino per fare campagna elettorale contro Renzi ?. Nessuno. I cattolici del Pd , da buoni democristiani, hanno venduto l'anima al diavolo e non muoveranno un dito in difesa di un Pd post ideologico e sinceramente democratico.
Cari cittadini , non fatevi illusioni. Vinceranno i professionisti della politica almeno che voi , nonostante le regole talebane, non vi rechiate in massa ai seggi per votare Matteo Renzi. Se cio' non dovesse avvenire le primarie le vince Bersani ma poi le elezioni le vincerebbe il movimento 5 stelle. Perche' Bersani incarna la conservazione partitocratica, la voglia di tornare ai vecchi partiti dell'ottocento e del novecento mentre dalla pancia del paese sale una voglia di cambiamento e di innovazione che i talebani professionisti della politica non possono rappresentare.
Andrea Forgione, delegato provinciale e segretario Pd Paternopoli.