Quindi, avevamo visto giusto quando in risposta alla nota di Giuseppe Rabasca, del partito di Rifondazione Comunista di Paternopoli, in cui aveva pronunciato un secco no alla realizzazione del centrosinistra, abbiamo ipotizzato che egli fosse etero-diretto da forze politiche reazionarie e conservatrici che perseguono l’unico obbiettivo di asservire Paternopoli agli interessi del satrapo di Nusco, se solo dopo poche ore è apparso un documento dei demitiani paternesi che esprime solidarietà e vicinanza al compagno Rabasca. Finalmente, i demitiani sono usciti allo scoperto, gettando la maschera e mostrando il loro vero volto di burattinai-mangiafuoco con la coda di paglia.
D’altronde, la difesa in favore del compagno Rabasca è la prova provata che i demitiani controllano anche una parte di Rifondazione Comunista e la usano contro il centrosinistra per mantenere il loro potere su Paternopoli. Questo perché sono consapevoli della loro debolezza rispetto ad un centrosinistra che si presentasse unito alle elezioni amministrative del 2011. Pertanto, le tentano tutte, pur di spaccare la costituzione di un centrosinistra unito. In fondo, in Irpinia e a Paternopoli, la vera destra è rappresentata proprio dai demitiani: conservatori, reazionari, settari, subordinati agli interessi di Nusco e responsabili dello sfascio dell’ente comune su cui grava il dissesto finanziario.
Noi democratici, della Fabbrica di Nichi, dal maldestro comunicato stampa dei demitiani, leggiamo la loro paura di perdere le elezioni amministrative e contemporaneamente ci confortiamo della bontà del nostro progetto di centrosinistra allargato alla società civile. Per quanto riguarda il compagno Rabasca ci permettiamo di rivolgergli un’unica domanda: Il Faust vendette l’anima al diavolo per rimanere giovane e bello. Orbene, cosa può offrire il satrapo di Nusco?
15/10/2010
Andrea Forgione, segretario del circolo PD di Paternopoli