Antonio Morsa , detto il cavaliere, e' persona simpatica e popolare , padre e marito esemplare, imprenditore affermato. Potremmo definirlo una persona di successo , stimabile ed affettuosa. Ma sul piano politico e' una vera frana. Quando tenta di occuparsi di politica lo fa come un elefante in un negozio di cristalleria. Cio' che gli manca e' il senso di comunita' politica. Far parte di un partito e' una cosa seria. Il partito e' una comunita' di uomini e donne, tenute insieme da un patrimonio di valori ed ideali comuni, regolati e disciplinati dallo statuto del partito. Una comunita' politica , organizzata in un partito, e' una piccola democrazia che ogni tanto esige delle decisioni e l'assunzione di responsabilita' collettiva. Dunque per definizione il partito non e' una azienda e non puo' essere gestito come se fosse una impresa privata. Ed e' proprio qui che casca l'asino, come dice l'antico proverbio. L'amico Morsa , nel suo agire politico, porta i valori dell'impresa in politica. Decide sempre da solo , impone agli iscritti la sua linea politica, valuta sempre prima la propria situazione , trascurando le posizioni altrui. Ed e' per questo motivo che e' rimasto da solo. Nel 2006 fondo' a Paternopoli Forza Italia , ma ben presto perse per strada tutti quelli che lo avevano affiancato nel viaggio berlusconiano. Poco dopo fece nascere il PDL , ma anche qui entro' in conflitto con Alleanza Nazionale e perse per strada il circolo AN " Tatarella" di Salvatore Cogliano e Pasquale Lapio. Successivamente perse anche Felice Pescatore, vera e propria anima di Forza Italia e del PDL, suo compagno di viaggio politico fin dagli esordi. Poi , appena Berlusconi manifesto' elementi di crisi il buon Morsa abbandono' la destra politica per rifugiarsi al centro, diventando demitiano. Ma anche qui ci mise del suo. Tre anni fa si intestardi a realizzare una sua lista , non seguendo l'ordine di partito che indicava ' in Barbieri il sindaco UDC. Risultato: entrambi persero le elezioni amministrative. Quest'anno , poi , ha superato se stesso. E' stato il protagonista della caduta del sindaco De Rienzo e subito ha posto per l'ennesima volta la sua personale ricandidatura a sindaco. Lo affiancavano due persone perbene come l'Avv. Luigi Malfetano e la signora Fiorella Di Fronzo, stimati dirigenti locali del nuovo centro destra dell'onorevole Pietro Foglia . Ma una notte , senza avvisare alcuno, Morsa ha ritirato la sua candidatura a sindaco ed ha accettato di fare il secondo alla famiglia Blasi. In 48 ore ha lasciato che esterni al suo gruppo facessero fare un passo indietro a Malfetano e Di fronzo e per questa via e' rimasto in splendida solitudine a rappresentare se stesso nella lista dei Blasi. Ma questo procedere in splendida solitudine avra' il suo momento della verita' il 26 maggio prossimo. Quando l'ottimo Antonio Morsa, nostro amico ma avversario politico, assistera' alla apertura dell'urna elettorale la trovera' vuota e cosi si sancira' la sua fine politica. Caro Antonio Morsa la politica e' un viaggio collettivo e non una esperienza individuale . I destini di una singola persona , se pur legittimi, non sono mai utili alla democrazia ed al bene comune.
Con la stima di sempre , il partito democratico di Paternopoli.
Per il circolo del Pd, Andrea Forgione
segretario circolo Pd di Paternopoli e dirigente provinciale