Dunque il dado è tratto. Mercoledi mattina l'ex capogruppo di minoranza, Antonio Morsa, ha deciso unilateralmente di ritirarsi e favorire la candidatura a sindaco di Giuseppe Forgione, mio omonimo. Ma chi è Giuseppe Forgione, detto Pino? Forgione è una brava persona, onesta, padre e marito esemplare, ma totalmente incapace dal punto di vista politico ed amministrativo. Infatti, è la prima volta in assoluto che si interessa di politica e della cosa pubblica. Ma allora la domanda sorge spontanea: perchè Morsa e l'Udc, di cui Morsa ne era la massima espressione in consiglio comunale, hanno lasciato campo libero a Forgione, rappresentante della famiglia Blasi? L'arcano è presto svelato. Autori di questa manovra sono stati in ordine: il dott Vincenzo D'amato ed il di lui nipote, la dottoressa Luisella Blasi zia di Pino, e l'ing. Vincenzo Pasquino parente dei Blasi ed amico di vecchia data di Antonio Morsa. Dopo continue pressioni ed accarezzamenti, questi illustri signori hanno convinto il Morsa che era giunto il momento di farsi da parte e lo hanno pensionato. Con Morsa finisce anche il partito di De Mita che si è consegnato volontariamente e politicamente "incaprettato" alla famiglia Blasi, da sempre espressione di Italia Popolare e di Gerardo Bianco. Su Morsa ci sarebbero molte cose da dire ma su un punto tutti erano concordi: Morsa era un leone, un combattente, adesso non lo è piu'. Ha ceduto le armi, si è fatto fare prigioniero dai Blasi, a cui consegna anche il suo partito. E questo passaggio di consegna Morsa lo ha fatto da solo, senza neanche avvisare il suo coordinatore dott. Giuseppe Tecce. Morsa ha pensato solo a se stesso anche perchè a garantire l'UDC ora c' è il dott Vincenzo D'amato, vero padrone del progetto Blasi, come lo fu del progetto Barbieri, poi sconfitto alle ultime elezioni.
Noi, democratici di Paternopoli, avevamo capito tutto fin dall'inizio. Ecco perché abbandonammo il tavolo politico con L'UDC, che, mentre parlava con noi, nottetempo si incontrava a casa della famiglia Blasi. Ancora una volta i demitiani si mostrano sleali ed inaffidabili, ad esclusione del suo coordinatore Tecce, che credeva veramente nel progetto di alleanza con il Pd.
Morsa crede di essere il vice in pectore di Giuseppe Forgione ma non conosce chi lo ha fatto prigioniero. L'ultima notte, prima della presentazione delle liste, qualcuno gli dirà che è vecchio e si deve fare da parte. Morsa sarà sfilato all'ultimo minuto, come fu per l'ottimo cartapestaio, per far posto ad un suo nipote. In fondo questa è la politica delle famiglie e dei nipoti ed ognuno di loro ha un "mi nipote".
Meno male che ci siamo noi del Pd. Non permetteremo che la politica diventi un rapporto familiare, dove gli interessi della famiglia si curano a tavola e non nelle sedi istituzionali.
Ancora una volta schiacceremo l'UDC e la sua degenerazione familistica nel seggio elettorale.
Andrea Forgione, segretario circolo Pd Angelo Vassallo di Paternopoli e dirigente provinciale