Forgione PD: Riccardi ed il refuso di stampa

Mancavano pochi giorni alla presentazione delle candidature a segretario provinciale e noi, quelli che non volevano votare per Carmine De Blasio, dovevamo scegliere il nostro campione . Franco Vittoria voleva indicare una giovane donna, visti i mal di pancia di alcuni candidati sul nome di Ricciardi . Fummo noi di Paternopoli a spingere perche' il candidato fosse l'amico Toni Ricciardi di Castelfranci, paese limitrofo al nostro. Con Toni ci conosciamo da molti anni. Il professore Ricciardi e' sempre stato onesto e coerente: veltroniano prima, poi mariniano, infine ha firmato il manifesto Campo Democratico di Goffredo Bettini. Qunindi, sempre posizionato su una piattaforma di innovazione e rinnovamento, mai con i dalemoidi conservatori e post comunisti.. Alla fine la spuntammo noi e Toni fu il candidato di Campo Democratico, lista per la quale il sottoscritto e' stato eletto delegato all'assemblea dei cento. Adesso, noi paternesi, fedeli alla nostra idea di partito , coerenti con le scelte iniziali , votiamo e facciamo votare per Matteo Renzi. Tutto avremmo immaginato ma mai che Ricciardi fosse diventato un conservatore dalemoide. Potevamo immaginare che votasse per Civati ma mai per i vecchi brontosauri politici che si annidano nella candidatura di Cuperlo . Pero' stamattina abbiamo appreso dagli organi di stampa che un certo Ricciardi si e' schierato , all'assemblea dei delegati , tenutasi ieri al Samantha Della Porta, con il gruppo dei cuperliani e va a braccetto con i dameliani, i ferriani e quelli di Petito, compreso l'onnipresente Adiglietti, prima sostenitore di Renzi ed ora di Cuperlo. E' evidente a tutti che il Ricciardi di cui parlano gli organi di stampa non e' lo stesso Ricciardi che noi candidammo segretario , Siamo di fronte ad un refuso di stampa. Il vero professor Ricciardi non sarebbe mai capace di un salto carpiato con doppio avvitamento, non avrebbe mai fatto un simile salto della quaglia. Non si sarebbe mai appiattito sulle posizioni dei lettiani, Sarno e De Stefano. Non potrebbe mai essere un seguace del governo Letta, governo dannoso ed inconcludente. Dunque non e' lo stesso Ricciardi. A meno che il Ricciardi dalemiano non abbia il dono della ubiquita' , come il santo di Padova, dote a noi sconosciuta che lo rende di fatto soprannaturale. Ad ogni modo se il Ricciardi di cui parla la stampa fosse lo stesso che noi candidammo a segretario provinciale ci corre l'obbligo di fare le scuse a tutti quegli iscritti del Pd, piu' del 14 per cento, che votarono per campo democratico. Vi chiediamo scusa amici democratici anche a nome dello stesso Ricciardi. Se lui ha sbagliato noi non lo abbiamo fatto. Rimarremo coerenti con il progetto di un Pd moderno, aperto, sinceramente democratico. Noi, mai saremo sostenitori del modello dalemoide. Siamo sicuri che dopo questo nostro comunicato l'ottimo Ricciardi spedira' subito una rettifica con la quale smentira' di essere lo stesso Ricciardi dalemizzato . Del resto il vero Ricciardi , l'amico di Castelfranci, non e' come a lo ciuccio re zi nicola che " a do lo attacchi la sera non lo trovi la mattina" . Il vero Ricciardi e' sempre dalla parte della innovazione e del rinnovamento e mai tradira' i suoi ed i nostri ideali. Ed e' per questo che noi lo stimiamo e gli vogliamo bene.

Andrea Forgione, delegato provinciale assemblea dei cento PD

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