Abbiamo letto con grande dispiacere la nota, a firma Giuseppe Rabasca, del partito della Rifondazione Comunista di Paternopoli. La nota di Rabasca chiude ad ogni possibilità di accordo con la nostra lista denominata “La Fabbrica di Nichi” sostenuta dal PD, SEL, VERDI, Movimento Cinque Stelle di Grillo, Sinistra diffusa e società civile. In maniera velleitaria Rabasca disegna per se e per il partito che dice di rappresentare una lista marginale e minoritaria dove oltre a lui dovrebbero far parte alcuni rappresentanti della dirigenza provinciale del partito. Un progetto che appare, poco politico, rancoroso ed offensivo per gli stessi paternesi che dovrebbero così riconoscersi in rappresentanti che non oltre a non essere paternesi, non conoscono le questioni amministrative del nostro comune. Mai, prima d’ora, un partito di sinistra aveva preso le distanze da una costituenda lista di sinistra con un documento così duro, che contiene una linea politica autodistruttiva e paradossale. Evidentemente, chi dice di rappresentare il PRC a Paternopoli ritiene che quei pochi voti presi alle provinciali siano troppi e vuole ulteriormente dimezzarli. Eppure, qualche anno fa Rifondazione era un partito forte, radicato sul territorio, in grado di contrastare le politiche dei poteri forti locali e di esprimere una classe dirigente combattiva e di qualità al servizio del bene comune, così come fu nel periodo 95-98 quando il sottoscritto ha ricoperto il ruolo di vice segretario del glorioso circolo di Rifondazione, intitolato ad Enrico Berlinguer.
Anche allora il compagno Rabasca era sotto una campana di vetro, così come oggi egli appare in una stupenda ed originale solitudine politica, sempre al riparo dalle ritorsioni dei poteri forti tanto da risultarne l’alleato più prezioso. Rabasca, a nome del PRC, non sappiamo quanto consapevolmente fa un altro regalo alle destre che intanto plaudono al suo gesto e se la ridono di gusto. Il sospetto di qualcuno è che il Rabasca sia etero diretto proprio da familismi di destra, come in una sorta di pasquinate, per farne una testa di ariete volta a creare problemi al centrosinistra paternese e favorire un progetto reazionario di civismo regressivo. Se questa è la volontà anche del PRC provinciale, noi democratici della Fabbrica di Nichi, la rispettiamo, ma non la condividiamo. Rinnoviamo, pertanto, agli organismi provinciali di questo partito l’invito a stare tutti insieme, non solo per le amministrative di Paternopoli, ma anche negli altri trenta comuni in cui si vota, per costruire un progetto nuovo e alternativo alla destra di Berlusconi – De Mita. Siamo sicuri che la maggioranza dei simpatizzanti di Rifondazione trovino nel nascente centrosinistra paternese il luogo ideale per esprimere anche la loro radicalità e che oggi non si accontentano più di una semplice dichiarazione identitaria che non avrebbe voce nel consesso comunale.
Confermiamo quindi la nostra stima al compagno Martone Pasquale e alla compagna Sofia Troisi, candidati entrambi nelle nostra lista, che a differenza di Rabasca, lavorano a un progetto di centrosinistra concreto e vincente. Noi abbiamo bandito gli odii, i rancori e le gelosie personali: sentimenti che forse Rabasca continua a coltivare dal lontano 1996. Nell’augurare al candidato sindaco Giuseppe Rabasca tutte le fortune politiche, associamo il consiglio di impegnarsi meno nel lavoro e di svagarsi di più, perché forse il troppo lavoro rende nervosi e poco lucidi. Siamo sicuri che alla fine il PRC provinciale comprenderà che la strada indicata da Rabasca è sbagliata e utile solo alle destre. Tocca quindi al segretario provinciale ed alla federazione provinciale del PRC chiarire se c'è spazio per un centrosinistra unito a Paternopoli, anche a prescindere dalla mia umile persona di militante che metto a disposizione degli alleati, oppure se la linea politica indicata dal compagno Rabasca è la linea ufficiale del partito.
14/10/2010
Andrea Forgione, segretario del circolo PD di Paternopoli