Dopo le dimissioni di Bersani, seguite alla catstrofe dell'elezione del Presidente della Repubblica, il partito e' allo sbando , preda delle correnti e dei capibastone. Un partito senza capo ne coda con il quale nessuno vuole parlare perche' inaffidabile. Vani sono stati i tentativi di dare un nuovo governo al partito. I capibastone non si mettono d'accordo sul nome del reggente che deve guidare il partito fino al congresso di settembre. Veti incrociati reciproci paralizzano il partito con il rischio dell'implosione.
Agli aristocratici parrucconi, professionisti della politica, oligarchi della casta, che dal 2008 nel Pd fanno il bello ed il cattivo tempo ci permettiamo di suggerire un nome: ARTURIELLO.
Vi chiederete chi e' Arturiello. Qualche anno fa a Napoli, in via torino, nei pressi della stazione ferroviaria, di fronte alla sede della CGIL, un omino non piu' alto di Berlusconi , ne piu' basso di Brunetta, aveva una bancarella di vestiti usati. Era insomma un “ pezzaro” . Tutto il giorno stava davanti al portone della CGIL per vendere le sue pezze usate. Qualche volta , quando pioveva , portava la sua bancarella mobile nell'androne del palazzo dove c'era la sede della CGIL e se il temporale si protraeva Arturiello partecipava alle riunioni del sindacato. Era talmente tranquillo che alla fine ottenne anche le chiavi della sede . Di tanto in tanto lo mandavano a prendere i caffe' al bar e aveva imparato anche ad usare la fotocopiatrice ed il fax. Qualche vecchio ferroviere gli regalava i buoni pasto per la mensa e con il passare del tempo divenne punto di riferimento per i frequentatori della sede. Una sera si doveva eleggere un reggente perche' le fazioni interne al sindacato non si mettevano d'accordo . Qualcuno dalla sala fumosa , stanco per le sei ore di discussione e per le settimane pasate a litigare propose Arturiello come segretario reggente. Ci fu un attimo di silenzio , poi riprese la discussione e la candidatura di Arturiello comincio' a raccogliere consensi. Arturiello , infatti, era privo di qualsiasi autorevolezza , era gentile e servizievole, apriva la sede di buon mattino, scopava per terra, non alzava mai la voce ed era di animo buono. Un buontempone. In fondo serviva solo per due mesi , poi, dopo il tesseramento, si sarebbe eletto il nuovo segreatrio generale e le fazioni avrebbero avuto tempo per mediare e spartirsi tessere, potere e soldi. Si stava per nominare Arturiello segretario qaundo improvvisamente smise di piovere ed Arturiello si alzo' e disse: compagni aggia spanne e pezze', vui facite ammuina , aroppo chiuro io.
Non sappiamo se Arturiello sia ancora la e se sia ancora vivo. Ma siamo certi che Arturiello sarebbe il miglior reggente per il PD nazionale. Se invece Arturiello fosse morto allora si nomini Bersani reggente e speriamo che non spiova.
Andrea Forgione , delegato provinciale PD